Il 6 febbraio 2017 Sua Maestà la Regina Elisabetta II d’Inghilterra ha festeggiato, per prima nella sua augusta famiglia, il Giubileo di Zaffiro a testimonianza dei suoi 65 anni di regno. Elisabetta è, infatti, al potere dal 6 febbraio 1952, giorno della morte di suo padre: Re Giorgio VI d’Inghilterra.
Già negli anni precedenti alla sua morte il padre le aveva affidato tutti gli incarichi di rappresentanza internazionale e le visite ufficiali. Fu proprio durante una visita ufficiale (in Kenya) che un servitore le annunciò che il suo re era deceduto e che lei diventava da quel momento monarca d’Inghilterra e suo marito re consorte e duca di Edimburgo. Elisabetta è infatti sposata dal 20 novembre 1947 con il Principe di Grecia che, con il matrimonio, ha perso il titolo divenendo semplicemente il Tenente Filippo Mountbatten. La coppia ha quattro figli: primogenito è Carlo, l’attuale erede al trono, nato nel 1948.
La grande regina era già passata alla storia il 9 settembre 2015, quando era diventata la sovrana più longeva della storia della monarchia inglese battendo la sua celebre antenata, la Regina Vittoria.
Durante il suo regno, che ha visto (tra le altre cose) la morte di Mao Zedong, la caduta del Muro di Berlino e il crollo dell’Unione Sovietica, Elisabetta ha avuto l’onore (o la seccatura) di invitare ben 13 Primi Ministri a formare un governo in suo nome (tra questi anche la Thatcher che lei “detestava cordialmente”, come ha dichiarato una volta).
Comunque sia, il regno di Elisabetta ha forse una sola vera “macchia”. E questa macchia ha un nome, un cognome e pure un titolo: Principessa Diana Spencer. Era il 31 agosto 1997 quando la “Principessa del Popolo” – già sposa dell’erede al trono Carlo e madre dei suoi figli – e il suo nuovo compagno Dodi Al-Fayed rimasero coinvolti in un incidente d’auto nella loro Mercedes a Parigi. Dodi morì sul colpo mentre Diana venne trasportata d’urgenza all’ospedale Pitié-Salpêtrière dove ne venne dichiarato il decesso due ore dopo. Anche se la regina può non aver colpa in tutto ciò, la storia le ha affibbiato il “peccato” di aver reagito con troppa indifferenza e di non avere fatto alzare la bandiera a mezz’asta sopra Buckingham Palace (cosa che, a onor del vero, non sarebbe stato fatto neanche se la morta fosse stata lei), suscitando così l’ira del popolo.
L’unico lato positivo che la regina vedeva in sua nuora era, probabilmente, il fatto che dal suo matrimonio con Carlo fossero nati i suoi due splendidi nipoti: William e Henry. Ma lei non si è accontentata: il 22 luglio 2013 William e sua moglie, Kate Middleton (ormai un’icona di stile a livello mondiale) hanno avuto il loro primo figlio, George, rendendo la sovrana bisnonna. E la regina non è solo l’instancabile guida di un’intera nazione (53 nazioni se tiene conto del Commonwealth, in realtà), ma anche un’infaticabile nonna (e bisnonna). E che nonna! Basti pensare che William come dono di nozze ha ricevuto un ducato. La nonna che un po’ tutti vorrebbero, no?
Elisabetta è il personaggio “tipo” per eccellenza: a 91 anni è ancora saldamente seduta sul trono del Paese…e non intende alzarsi. Se le chiedete il significato della parola “abdicare” lei probabilmente sgranerà gli occhi per poi capire che è un vocabolo che proprio non conosce, né comprende. E così era nel 1947 quando pronunciò quel discorso passato alla storia (come lei, del resto): “Io dichiaro davanti a voi a tutti che la mia intera vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale alla quale tutti apparteniamo “. Perciò è chiaro che finché non esalerà l’ultimo respiro si terrà la Corona fissa sulla testa. L’unica persona che ci perde da questa “Regina Sprint” è il suo primogenito, Carlo, che a 68 anni è ancora l’erede al trono, messo in ombra da una madre che a morire non ci pensa proprio.
Perciò come direbbe ogni inglese che si rispetti, “Dio salvi la Regina!”, ma in fondo lei non ne ha poi così bisogno.
Niccolò Bertello