“Suad è un grido di libertà, la testimonianza di un immenso dolore e un inno alla vita e all’amore”.
E’ il commento di un giornale nei confronti del libro “Bruciata viva”.
La professoressa d’italiano, oltre ai soliti compiti di grammatica o antologia, per le vacanze sprona (o obbliga, come preferite) i suoi alunni a leggere qualche libro scelto direttamente dall’insegnante o a piacere.
Così, senza nessuna voglia di fare i compiti, ma soltanto di divertirmi con i miei amici, ho iniziato a leggerne uno, scelto per caso. Inconsciamente ho iniziato a maturare.
Avevo acquistato Bruciata viva, un racconto autobiografico. Parla della vita di una giovane donna cisgiordana e delle sue esperienze personali, comuni a molte donne.
Quello che avevo scelto non era di certo un libro di barzellette o un’alternativa a Facebook, bensì ha avuto il potere di apprezzare molte cose: quando lo lessi mi trovavo in vacanza, in un luogo che non mi piaceva e con persone che non stimavo, ma imparai ad apprezzare quello che avevo, pensando a chi, della parola vacanza, ne conosce soltanto la definizione.
Ho iniziato a pensare a quanto siamo stupidi perchè ci lamentiamo in continuazione delle cose più futili: per il cellulare, che ha pochi soldi e non è l’ultimo modello uscito sul mercato; per il computer, che è troppo lento e non ha le funzioni che vorremmo che avesse…
Durante la lettura mi sono impressionata e meravigliata della condizione attuale della donna in alcuni paesi; certo, ciò che ho letto riporta solamente dichiarazioni di cui tutti, ormai, sono al corrente, ma la realtà viene rappresentata in modo nudo e schietto.
Credo faccia impressione sapere che ancora oggi (e siamo nel 2010!), le donne non siano considerate figure paritarie all’uomo.
Nel mondo non si può più essere sicuri di nulla e non bisogna avere fiducia in nessuno: ogni individuo deve “temere” l’altro e imparare a proteggersi da eventuali attacchi da parte del “nemico”.
Ciò si manifesta in qualsiasi occasione, dalla più seria alla più comune: affrontare la concorrenza per quanto riguarda il lavoro o tenersi stretti a sé lo zaino in pullman per paura che ti rubino il telefonino sono soltanto due esempi, ormai molto comuni e diffusi ovunque.
La cosa più terrificante è che i governi di questi paesi si rifiutano di cambiare questa obrobriosa situazione, mettendosi al passo con gli altri stati più avanzati.
E così, due mondi paralleli continuano la loro corsa nella storia nel medesimo tempo…
Myriam Ritardo (1D)