A volte c’è da chiedersi se tutti i nostri buoni propositi, tutte le parole a cui diamo aria e non ragion pratica finiscano sulla luna, come il buon senso di Orlando.
Chissà se lassù è finita anche la nostra coscienza, il nostro spirito critico, la nostra voglia di lottare.
L’autunno caldo ce lo siamo lasciati alle spalle, ma ciò non significa che l’incendio che pian piano divora i nostri diritti di poter accedere ad un istruzione di qualità, ad un futuro non di precariato o disoccupazione, ma di cittadinanza attiva, e società non xenofobica ma multiculturale sia svanito.
Non si è placato quel processo di degrado culturale che sta invadendo la nostra quotidianità, a partire dai fatti di Rosarno, dal tetto del trenta percento di ‘stranieri’ in classe, all’emendamento Cazzola ( non è che il nome rispecchia appieno il contenuto?).
Come possiamo permettere che questo accada?
Siamo arrivati a manifestare per proteggere la Costituzione, il cardine che dovrebbe proteggere i nostri diritti.
Non si tratta più di essere di destra o di sinistra per accorgersi che questo governo sta concretizzando in termini legali concetti razzisti, classisti e reazionari e tutto ciò è inaccettabile; non si può rimanere indifferenti davanti a leggi che non sono uguali per tutti, che non sono basate sul comportamento di ognuno, ma sono precedute da preconcetti legati alla propria provenienza. Non si può rimanere impassibili quando il primo ministro mostra evidenti tendenze di despotismo incontrollabile, non si può non accorgersi di quello che si prospetta come un futuro senza più valori e ideali. E in più si aggiungono pubblicità regresso, come quella dell’ultima campagna della Diesel, che lasciano letteralmente a bocca aperta, in cui si esorta ad abbandonare la ragione, perché giustamente ‘smart has the brain, but stupid has the balls’ e in un paese in cui le escort – odioso eufemismo- sono le nuove ministre, di sicuro è più importante essere machi piuttosto che intelligenti.
Gemma Nicola (4D)