Dudu’s monologue

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RoseNon ci sono più parole non c’è più alcun pensiero solo una grande delusione fatta di ricordi disprezzati non si è più nient’ altro che amareggiati afflitti mortificati nel lontano mare nero sotto una pallida luna due mondi distanti di infantili sognatori e di ridicoli adulti tempi passati sfumati nella polvere dorata di un deserto tempestato di luci illusioni calpestate dagli zoccoli di un cavallo audace dalla bianca stella rancore sì rancore non c’è posto per nessun altro carbone fuoco e latte si mescolano e il tuo profumo giace nello stomaco chiuso la neve e i secondi alla partenza un pullman che attraversa la terra riarsa da un sole estivo e i petali finti di una rosa rossa sdraiata su di un davanzale la quiete dopo la tempesta pensieri erranti e vagabondi disubbidienti parole malinconiche sulla ruvida carta d’India il cuore palpita sì e tace non più catene di promesse spinose e baci morbidi rubati dal vento mattone dopo mattone il grattacielo è stato demolito e ora non resta che una steppa desolata e grandi sassi di calcestruzzo ammassati da un lato bugie bugie bugie sì e l’orgoglio di non farsi mai vedere deboli l’ultimo saluto per un viaggio da cui non sei più tornato sì tutto è cambiato e si è trasformato e ormai il grattacielo è demolito in un pomeriggio di pioggia sussurri che rimbombano tra le arcate di una chiesa con un anello di smeraldi e di conchiglie e in mano delle lettere sgualcite una poesia vagante mai arrivata e i piedi immersi nella spuma bianca delle onde pensieri che galleggiano zigzagando tra le boe provocando lacrime d’inchiostro che scendono rapide Per sempre si dice ma l’eterno e l’immensità hanno perso la loro attrattiva nulla più solo vaghe domande trascurate dubbi mai espressi e un fuoco gelido buonanotte fiorellino ti ringrazio per avermi stupito perché la notte appartiene agli amanti abbandonati sì ma le delusioni e gli sguardi feroci da lupi solitari vanno affrontati c’erano una volta due cuori che battevano all’unisono nascosti all’ombra di una caverna sulla spiaggia era un bel sogno di una notte di mezza estate sì mi manchi come al fiore manca il sole nel profondo dell’inverno sì volevi una guerra da combattere in un paese ostile l’hai avuta e ora tutto è finito Oh additare il colpevole non è possibile ma il cielo è sempre blu la primavera fa il suo corso i giorni le ore e i secondi passano credevamo di morire e invece siamo qui a gioire per cose sconosciute a abbracciare persone sconosciute a mangiare cibo sconosciuto si tutto diventa sconosciuto anche noi che una volta eravamo così conosciuti non ti amerò sempre ma per sempre sì parole parole parole si sapore antico sapore amato dal gusto un po’ amaro di cose perdute sapore che non ci legherà più gli oggetti giaceranno al fondo di cassetti sigillati e noi non saremo altro che piccoli granelli di polvere spersi e separati in un universo di nostri simili il tempo farà il suo corso e noi non ce ne accorgeremo ma pian piano l’odio e l’amore svaniranno nell’oblio e non resterà che un eco lontano dei nostri nomi ormai così irrimediabilmente separati ma un pezzo di te sarà per sempre mio e un pezzo di me per sempre tuo nel bene e nel male posso ricordarti è facile mi basta chiudere gli occhi si odia ciò che si teme sì forse ti piangerò sì ma non si muore per amore.

Bianca Viano (5B)

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