La realtà non esiste.
Possiamo infatti ricercare la verità obiettiva delle cose quando tutto ciò che concepiamo lo concepiamo per mezzo di strumenti che sono propri agli uomini?
L’umanità conosce il mondo che lo circonda per mezzo dei suoi cinque sensi e del cervello che elabora le informazioni trasmessa da essi. Sono le nostre facoltà sensoriali e intellettive che ci permettono di stabilire ciò che è e ciò che non è, ma non in modo assoluto. Tutto quello che percepiamo è vero solo ed esclusivamente in relazione a noi uomini.
Tutto è relativo.
Supponiamo per assurdo che arrivi sulla Terra un extraterrestre intelligente con un sesto senso a noi sconosciuto. Ecco, noi non saremmo neanche in grado di percepire le potenzialità di questo senso, e probabilmente questo straordinario individuo vedrebbe la realtà in modo totalmente diverso da noi. Oppure immaginiamo che l’umanità non abbia mai disposto di uno dei suoi sensi più importanti, come la vista. Tutta la nostra concezione del reale sarebbe differente. Il medesimo ragionamento potremmo farlo con l’intelligenza umana: se il nostro cervello funzionasse in modo diverso? Che cosa ci assicura del fatto che i nostri sensi e il nostro encefalo ci forniscono una percezione veritiera delle cose?
E’ per questo che gli esseri umani non arriveranno mai per mezzo delle loro limitate forze a conoscere nessun tipo di verità assoluta. La verità universale qualora esistesse trascenderebbe l’uomo.
Una tale verità universale è stata da molti identificata con una divina intelligenza superiore: Dio. Dio è il concetto universale per eccellenza. Infatti se Dio ci fosse , sarebbe necessariamente Dio per tutti e tutto. Se fosse solo il creatore degli uomini cesserebbe di essere universale e quindi non sarebbe Dio. In tal caso egli non sarebbe piu’ una realtà assoluta, ma una delle tante realtà relative dell’uomo e quindi perfettamente conoscibile da noi. Invece non è cosi’.
L’essere superiore è trascendente alla ragione umana poichè l’uomo non è in grado di cogliere l’universale.
Quindi nemmeno la scienza, il cui metodo fa affidamento sulla ragione, potrà mai arrivare a fornirci delle verità assolute che rispondano in modo esaustivo alle domande innate dell’uomo, prima fra tutte quella della causa finale (il “perchè?” aristotelico). Infatti la sola ragione non sarebbe affidabile in questo campo d’indagini.
Indubbiamente la scienza oggi come non mai è indispensabile per allargare sempre piu’ le nostre conoscenze “relative” e per migliorare, grazie alla tecnologia, il nostro tenore di vita.
Tuttavia il sapere metafisico va oltre l’intelligenza umana e quindi anche oltre la scienza, poichè esso concerne l’universalmente vero.
Ritengo che le uniche risposte plausibili alle domande innate dell’uomo possano provenire dalla religione. Questo perchè le religioni rivelate, differentemente dalla scienza, non contano solo sulla ragione per arrivare a Dio, ma presuppongono una sorta di percorso a doppio senso, ovvero con Dio che a sua volta si avvicina agli uomini.
L’uomo è evidentemente limitato.
Dio no.
E se Egli si fosse voluto mostrare al mondo?
Marco Tavassoli (4A)