In occasione delle imminenti elezioni del parlamento europeo, la Germania ha preso un’iniziativa per incentivare i cittadini a prendervi parte e per sottolineare l’importanza dell’UE: un appello sottoscritto da 21 capi di stato dal titolo “L’Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto”.
Ma qual è il motivo per cui 21 capi di stato si sentono in dovere di firmare un appello per ricordare agli europei che senza l’Europa gli stati membri non sarebbero così uniti?
Il motivo è lo stesso per cui per la prima volta dal 1992 uno stato membro ha chiesto di lasciare l’Unione: i Paesi si sentono traditi. E alcuni si sentono più traditi di altri. Se alla domanda “pensi che la membership del tuo paese nell’EU sia positiva?” mediamente il 62% degli europei dà una risposta affermativa, soltanto il 42% degli italiani la pensa allo stesso modo. La percentuale più bassa dopo quella della Repubblica Ceca. (Fonte: Parlameter2018, QA15).
La causa della sfiducia degli italiani verso l’Unione è da attribuire a due fattori: la questione migratoria, verso cui l’UE ha dimostrato ben poca solidarietà, e la crisi economica che l’Italia vive dal 2009. Benché le difficoltà finanziarie abbiano un’origine interna, le politiche di restrizione imposte dall’UE per evitare il crollo economico hanno impedito di risolvere i problemi. Infatti le politiche di bilancio intraprese dal governo italiano sono state talmente severe da mettere un freno all’attività economica e ostacolare una riforma dello stato. Ciò ha anche portato un ingente numero di giovani a lasciare il Paese per cercare lavoro all’estero, impedendo un risanamento. Non per nulla solo il 43% degli italiani (su una media europea del 68%) ritiene che l’Italia abbia beneficio dell’Europa. (Fonti: Commissione europea; Parlameter2018).
Ma quindi, come ci si può sentire “più europei”?
La risposta è molto semplice: informazione. Bisogna conoscere i paesi che fanno parte dell’Unione e andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni per poter credere pienamente che l’Europa sia la migliore idea mai avuta.
D’altra parte l’Europa potrebbe prendere delle misure per aumentare l’interesse e la fiducia dei suoi cittadini. Secondo il Parlameter2018, una gran parte degli europei cerca protezione dal terrorismo, dalla povertà e dalla disoccupazione (rispettivamente il 47%, 46% e 44%), problema particolarmente sentito in Italia insieme a quello delle migrazioni illegali.
Sempre dagli ultimi sondaggi è anche emerso che secondo gli europei valori come i diritti umani, l’uguaglianza tra uomo e donna e la libertà di parola dovrebbero essere difesi dal parlamento come una questione prioritaria.
Se i nuovi membri del parlamento si impegnassero a dare ai cittadini la protezione di cui hanno bisogno e difendessero i loro diritti forse la convinzione che l’Unione ha portato benefici ai suoi membri aumenterebbe e, di conseguenza, ci sarebbe una maggiore affluenza alle elezioni.
È questo il motivo per cui è stato fatto l’appello dei capi di stato. Per ricordare l’importanza del sentirsi europei e per esortare i cittadini a dare fiducia all’Unione, poiché senza questa la pace in cui viviamo non esisterebbe. Anche per questo è necessario prendere parte alle elezioni del 26 maggio: fare propria l’idea che ci fa sentire europei. Perché è questo quello che siamo. Prima di essere italiani, francesi, belgi, croati, prima di tutto, siamo europei.
Francesca D’Addeo