“Fare il giornale nelle scuole”: la cronaca della premiazione

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L'UmberTimes a ritirare il premio dell'OdG

L'UmberTimes a ritirare il premio dell'OdG

Il 4 maggio il cinema San Marco di Benevento strabocca di gente, di ragazzi che parlano fra loro, fanno confusione e aspettano. Aspettano di essere premiati per il loro giornalino scolastico, che è stato selezionato nel Concorso “Il giornale nelle scuole”. Sono sessanta le scuole premiate e tutte hanno mandato una delegazione a rappresentarla, tranne la scuola italiana di Asmara in Eritrea, che ha mandato invece una lettera di scuse.

Quasi nessuno quindi manca, nonostante per molti il viaggio sia stato lungo: arrivano da Torino, Messina, Bari, Pisa, Arezzo, Pavia. Anche le età sono variabili, visto che saranno premiati venti giornalini per ogni ordine scolastico, e quindi prossimi maturandi si trovano seduti accanto a bambini di terza elementare.

L’atmosfera non è tesa, neanche quando il referente del Concorso, Giovanni Fuccio, tiene un discorso sull’importanza del giornalismo scolastico, la cui la caratteristica principale è la spontaneità. Legge poi una lettera scritta dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che non ha partecipato all’evento perché trattenuta a Roma.

La parola passa poi a Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, che si collega al discorso di Fuccio e insiste sul pregio della spontaneità, valore ormai perso da molti giornalisti, che pensano, o sono obbligati a pensare, solo al gossip, a ciò che attira lettori. Iacopino non teme infatti di mettere in evidenza i pregi ma soprattutto i difetti dei suoi colleghi e invita i giovani giornalisti a lottare per le proprie idee. 

E poi, finalmente, arriva il momento più atteso: una per volta, le scuole sono invitate a salire sul palco e a ritirare il premio, consistente in una medaglia e in un diploma di merito. Viene data la precedenza alle elementari e i bambini fanno la foto di rito con sorrisi a “trentadue” denti.

La cerimonia si conclude e i ragazzi iniziano già a disperdersi: per molti ci sono treni e pullman da prendere. Ma gli attestati sono al sicuro, pronti ad essere mostrati con orgoglio nella propria scuola. E ovviamente il nostro è già pronto per essere incorniciato!

 

Anna Aglietta (4C)

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