Una grande distesa verde. Silenzio, nell’aria solo il canto degli uccelli e il rumore di una mongolfiera che prende quota. Quest’anno scolastico è iniziato silenziosamente, tra le diciotto buche del Circolo Golf “La Mandria”. A giugno alcuni studenti, me compresa, hanno compilato un modulo che sarebbe diventato a tutti gli effetti il biglietto d’ingresso per il settantesimo Open italiano, un’altra volta tenuto a Fiano Torinese. Tra giovedì 19 settembre e domenica 22, circa cinquanta studenti dell’Umberto I hanno reso possibile lo svolgimento dell’evento grazie alla preziosa collaborazione in qualità di volontari. Bisogna ammettere che si è trattato di un vero e proprio lavoro, in quanto ci sono stati assegnati compiti delicati, quali la gestione del pubblico, del campo e del punteggio. Le mansioni sono diventate particolarmente pesanti durante gli ultimi due giorni, ma nonostante tutto è stata un’ottima occasione per divertirsi, conoscere nuove persone e soprattutto per avvicinarsi il più possibile al mondo del golf.
L’evento è stato sicuramente vissuto in prima persona da ognuno dei ragazzi, avendo avuto la possibilità di avvicinarsi ai giocatori e, alle volte, persino di rendersi utile e comunicare con loro, al fine di assicurare la corretta assegnazione dei punti. Altri di noi, invece, hanno messo alla prova la propria pazienza attraverso la gestione del pubblico, più numeroso degli anni scorsi a causa dell’ingresso gratuito.
Arrivati a domenica sera, fisicamente sconvolti, abbiamo partecipato alla cerimonia di premiazione. A vincere questa edizione dell’Open è stato Il francese Julien Quesne, che ha concluso con un punteggio di -12.
Sebbene sia stata un’attività particolarmente faticosa, ricordo di averne sentito la mancanza nei giorni successivi. Ma a quanto pare è ufficiale: anche il prossimo Open italiano si svolgerà a Torino! Sembra che potremo integrare la nostra collezione di autografi, stanchezza, conoscenze e, soprattutto, ricordi.
Diana Greco Ciobanu (2B)