Latini e greci avevano il genere neutro, usato per indicare oggetti o animali. In italiano e in molte altre lingue invece, tutto è classificato in maschile o femminile. E come potremmo definire un bambino che il sesso non ce l’ha? O meglio, ce l’ha, ma è sconosciuto a tutti tranne che ai genitori e a pochi parenti (che gli hanno cambiato il pannolino!).
Una giovane coppia svedese ha infatti deciso di tenere nascosto il genere del figlio/a, (chiamato/a Pop dai giornali svedesi) in modo da farlo crescere libero dai preconcetti. Pop (due anni e mezzo) va all’asilo un giorno con un vestitino da bambina e le bambole, l’altro con i pantaloni e il camion dei pompieri e cambia spesso pettinatura. I genitori asseriscono che così crescerà libero da ogni costruzione di genere, in quanto sono convinti che una bambina si comporti come tale poiché così le è stato insegnato a fare.
Molti psicologi smentiscono questa teoria, citando il caso di Brenda/David Leimer: nato nel 1965, Bruce Leimer subì all’età di otto mesi la circoncisione (a causa di un problema di fimosi), ma per un errore del medico, il suo organo genitale fu danneggiato. I genitori lo sottoposero a un intervento chirurgico e divenne Brenda. La verità le fu svelata solo all’età di quindici anni, quando iniziò ad assumere comportamenti maschili. In seguito si fece fare numerosi interventi e cambiò la sua identità in David. Si suicidò poi a trentotto anni. Sembra quindi che nella pubertà, per quanto si possa essere stati influenzati da piccoli, gli ormoni svolgano il proprio dovere e la femminilità o virilità si delineino.
E quindi perché tanti sono convinti che l’esperimento di Pop darà risultati positivi? Crescerà davvero libero? In ogni caso la sua storia ha fatto il giro della Svezia, finendo su molti giornali, e numerose sono le interviste ai genitori, che hanno dichiarato che sarà Pop a decidere quando rivelare la sua identità sessuale. Intanto è in attesa di un fratellino (o sorellina), sulla cui porta non ci si potrà aspettare un fiocco rosa o azzurro. Per fortuna in Svezia esiste ancora il neutro, eredità delle lingue germaniche. E noi ci accontenteremo di chiamarlo bambino.
Anna Aglietta (3C)