Forconi: la protesta che spacca Torino

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Protesta dei Forconi a TorinoForconi. Movimento di origine siciliana, nato per salvaguardare i diritti di una classe sociale agricola troppo spesso ignorata. Con il tempo, ha assunto nuove forme e nuovi significati ed ora è un movimento di protesta fortemente di destra dai toni particolarmente accesi.
I Forconi hanno organizzato manifestazioni in tutta Italia la scorsa settimana. Queste sono però degenerate in violenza a Genova e a Torino, dove si sono anche scatenati ultrà e estremisti di destra. Molti manifestanti hanno occupato la tangenziale, Porta Nuova e Porta Susa e ovunque si sono registrati problemi di ordine pubblico. Più di duemila persone sono scese in piazza e moltissimi negozi sono rimasti chiusi lunedì 9, chi perché aderiva alla manifestazione, chi per paura.
Assieme ai manifestanti c’erano rappresentanti di Forza Nuova, Casa Pound, del Movimento Sociale Europeo, di Fratelli d’Italia e questi, a detta dei giornalisti inviati sul posto, erano coloro che giocavano a fare male, a creare terrore.
Il movimento ha assediato Piazza Castello e il Palazzo della Regione dove sono volate botte, pietre, bombe carta, fumogeni. Lì si è scatenata una lotta tra forze dell’ordine e manifestanti, che hanno assaltato una camionetta dei carabinieri e ferito 14 militari. Invece, in Pazza Castello, alcuni agenti si sono tolti i caschi blu in segno di distensione e questo atto è stato accolto da applausi e cori di complimenti. Gli agenti sono stati ripresi e in alcuni video sembra che stiano sfilando con gli altri manifestanti. La Questura di Torino però, come riporta anche La Stampa, ha precisato: “Nessuna solidarietà. Gli agenti hanno tolto i caschi quando la manifestazione era finita”.
Sicuramente ci sono state molte persone che hanno manifestato civilmente, ma alla fine, per colpa dei più “esagitati”, solo in corso Bolzano la protesta si è potuta considerare pacifica.
In ogni caso i risultati della manifestazione di lunedì sono stati diversi: moltissimi feriti (le sirene delle autoambulanze hanno continuato a suonare fino a tarda notte), la rottura delle piastrelle in Piazza Castello e in Piazza Palazzo di Giustizia (che poi sono state scagliate contro carabinieri e semplici passanti), il danneggiamento della facciata di Palazzo Lascaris …
È davvero disarmante l’intelligenza di coloro che hanno impiegato il loro tempo distruggendo parte del patrimonio artistico e culturale di Torino. Mi chiedo se abbiano riflettuto per un momento sul fatto che quel patrimonio è anche loro; se abbiano pensato a quelli che potevano essere i loro interessi; se si siano chiesti con quali soldi verranno poi sistemati i loro disastri.
Sono sempre stata d’accordo con la manifestazione del proprio disagio, ma quando questa si tramuta in forme di violenza, non ne condivido più i valori, anzi, credo che in questo modo essa non sia altro che uno “sfogatoio” collettivo.

Aimar Domiziana (3B)

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