Grazie Danny Ric

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danielricciardo_featureQuesto articolo è dedicato a Daniel Ricciardo. Anche se come pilota non raggiunge i vertici come un Lewis Hamilton o un Michael Schumacher, la sua personalità riesce a compensare. Quindi anziché il solito articolo su tutta la sua carriera, ci si soffermerà solo sugli episodi più divertenti.

Senza dubbio il Gran Premio degli Stati Uniti ha fatto sorridere tutti. Questo GP si tiene ad Austin in Texas. Il Texas è famoso per i suoi ranch e per i cowboy che dal 1800 cavalcano per le praterie in sella a un cavallo. Quindi a chi, se non a Ricciardo, sarebbe potuta venire l’idea di presentarsi al Gran Premio in sella a un cavallo con un cappello western in testa e la bandiera degli Stati Uniti sulle spalle? Non solo, ma con tanto di chitarra tipicamente country.

Tutti i piloti festeggiano le proprie vittorie in modo diverso, ma poche celebrazioni sono più iconiche degli shoey di Ricciardo. Questo modo di festeggiare non è una sua invenzione, ma è stato lui a portarlo in F1. Ed è pure diventato virale, visto che anche Nico Rosberg, Lewis Hamilton e Lando Norris (solo per citarne alcuni) lo hanno imitato molto in fretta. Lo shoey consiste nel versare lo champagne di una vittoria, o anche di un podio, nella propria scarpa, per poi berlo. 

Le vittorie di Ricciardo in F1 sono state solo 8, ma quella più memorabile è senza dubbio è stata quella a Montecarlo nel 2018. Non solo perché ha vinto da dominatore assoluto del weekend – fatta eccezione per il “giro veloce” ottenuto da Verstappen  – ma anche per quello che era successo due anni prima durante quello stesso GP. Nel 2016, infatti, il pilota australiano era in testa, quando è stato chiamato ai box per cambiare le gomme. Arrivato ai pit, però, le ruote non erano ancora pronte e impiegò 30 secondi a uscire dalla pit lane. Questo errore gli costò la vittoria: fu costretto a  rientrare in pista dietro a Lewis Hamilton, che poi salì sul gradino più alto del podio. Ricciardo stesso dichiarò che l’incubo di quella gara gli passò solo dopo il riscatto di due anni dopo.

Quindi, grazie Danny per tutte le volte che ci hai fatto divertire. Speriamo di poterti rivedere presto durante i weekend di gara, anche se non più sulla tua monoposto.

Beatrice Martini

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