Molti erano titubanti, altri invece erano sicuri della buona riuscita di questa nuova ed entusiasmante tappa del “waka waka tour”. Madrid aspettava questo evento da circa tre anni e finalmente è arrivato anche per questa frizzante città il momento di ospitare i “4C’ s waka waka”, un gruppo di ballerini italiani provenienti dalla scuola di danza “Convitto Nazionale Umberto I” di Torino.
Sin dalle prime esibizioni piemontesi era emersa la bravura di due ragazze, Martina e Giulia. Stando ad alcune voci indiscrete le due sarebbero sorelle di Shakira; la notizia non è stata né smentita né resa ufficiale dalle interessate. Per tutta la durata del tour le due giovani hanno alloggiato presso la calle Reina Mercedes, ospitate dall’affascinante Maria Reyes, forse una parente della famiglia Mebarak Ripoll, residente in Spagna.
Per una settimana è stato scombussolato non solo l’equilibrio delle piazze principali di Madrid, ma anche quello del quartiere Alvarado, da dove le due ragazze prendevano ogni giorno la metro per raggiungere i compagni.
Ripercorriamo ora, in modo più dettagliato, questa settimana burrascosa: i “4C’s waka waka” approdano il dieci Aprile a Madrid. Il giorno seguente, però, accade qualcosa di strano nella stazione di Alvarado: Martina e Giulia hanno fatto la loro prima comparsa in terra straniera, senza scorta. Hanno un buffo sorriso stampato sulla faccia e si guardano intorno come se quel luogo avesse qualcosa di eccezionale. Sembra siano dirette a Sol, dove le aspetta il resto del gruppo: quindici ragazzi vogliosi di pronunciare qualche parola in spagnolo e … ballare, ballare, ballare!
La Plaza del Sol è ormai invasa dalla parlata di quella penisola non lontanissima da Madrid.
L’esibizione, la prima esibizione, sta per avere inizio. Il gruppo non ha voluto che venisse allestito alcun palco, avrebbero ballato attorno alla fontana perché sentire il diretto contatto col pubblico sarebbe stato per loro di gran lunga più emozionante.
E’ tutto pronto: c’è la musica, il pubblico, i fotografi, televisioni nazionali ed internazionali, chi applaude, chi guarda dubbioso e scappa via. Ma al “4C’s waka waka” sembra importi solo divertirsi e ballare quella che è stata la colonna sonora di un intero anno, provata e riprovata fino alla nausea.
Finito lo spettacolo i ragazzi sembrano soddisfatti. Possono ora tornare a casa, tranquilli del successo ottenuto dalla prima comparsa in terra straniera. Martina e Giulia si mettono in marcia verso Alvarado. Sono le due di notte, ma questo non sembra spaventarle perché a far loro compagnia c’è l’instancabile voce che ripete: “Estaciòn en curva. Al salir tengan cuidado para no introducir el pie entre coche y andén”.
Arrivate a destinazione, devono affrontare le insidie del “barrio” sudamericano prima di essere a casa.
E’ necessario che prestino particolare attenzione alle bombe sui marciapiedi, apparentemente innocue perché tutte colorate di giallo, ma pericolose: possono uccidere (cassonetti della spazzatura). Riescono, nonostante tutto, a raggiungere la loro dimora. Un ultimo ostacolo le attende dietro la porta: Pincho, un bastardino di un anno, pieno di quella vitalità che le ragazze alle due di notte non hanno. Messo a tacere il cane, si addormentano.
I giorni passano. E’ il quindici Aprile e l’ultima tappa del “waka waka tour” è il Parque del Retiro, dove il successo si dimostra simile a quello della prima esibizione. Il giorno seguente il “4C’s waka waka” fa ritorno in patria, lasciando sicuramente nell’aria di Madrid un’insolita vitalità ed una spumeggiante voglia di scatenarsi al ritmo del grande successo di Shakira che, probabilmente, era nascosta tra il pubblico a guardare le sue “sorelline”. Ne sarà stata orgogliosa?
Giulia Bonanzinga (4C)