Paola Lanzillotti (Umberto I) - ultima tedofora
La cerimonia di apertura della IV edizione delle Convittiadi si apre con il meteo a suo favore: caldo, sole e cielo cristallino. Le diverse delegazioni si schierano sul piazzale Valle Stretta, in attesa di poter sfilare tenendo alti gli stendardi con i simboli delle diverse scuole, fare un po’ di caciara e di sentire ufficialmente iniziati i giochi in cui ognuno possa dare il meglio di sé.
Dopo gli interventi di diverse autorità , tra cui il sindaco di Bardonecchia, l’olimpionico di slittino Armin Zoeggler, il vicepresidente della Provincia Porqueddu ed Evelina Christellin, è seguita la sfilata delle mascotte dei giochi “Umbertino & Umbertina”, su cui ci sarebbe parecchio da dire, ma stendiamo un pietoso velo.
La temperatura inizia a scendere, ma per fortuna la sfilata dei rappresentanti delle diverse scuole ha scaldato gli animi, accendendo un’euforica tifoseria.
Quando i nuvoloni iniziano a farsi davvero minacciosi è allora che i ragazzi si mescolano attorno ad un fittizio palcoscenico di cemento in mezzo alla piazza per assistere alle diverse dimostrazioni artistiche di alcune scuole partecipanti. A sorpresa il saggio dei ragazzi della scuola coreutica di Torino, che ha alzato il livello di attenzione dei giovani astanti ed un inaspettato concerto di percussione dei ragazzi del Convitto per sordi di Roma. Dopo le diverse esibizioni da parte dei ragazzi l’intervento del rettore Pietro Teggi che ha ufficialmente dichiarato aperti i giochi innestando nei giovani animi un pizzico di competitività.
A seguire il momento più toccante di tutti: l’accensione della fiaccola. Fiaccola costituita da un vaso per fiori, alimentato da legnetti, ma che nel suo piccolo ha dato un tocco solenne al tutto.
I coriandoli sparati in cielo hanno fatto alzare i nasi all’insù e sorridere ragazzi ed accompagnatori: un’ottima occasione per saltare una settimana di scuola, ma anche per tirare fuori il meglio sui campi sportivi di questa giovane Bardonecchia.
Annalisa Chiodetti