Visitando i musei di Torino, Fondotoce (VB) e Sant’Anna di Stazzema, abbiamo notato che queste istituzioni presentano analogie e differenze.
Tutti e tre i percorsi museali affrontano la storia tramite immagini e documenti.
Il museo di Torino presenta un percorso multimediale, con una sequenza di video e interviste di testimoni proiettate a ciclo continuo; a Sant’Anna di Stazzema al contrario l’eccidio viene presentato attraverso pannelli scritti, fotografie e articoli di giornale. Infine la Casa della Resistenza a Fondotoce offre un misto di documenti scritti, fotografie, oggetti e presentazioni multimediali.
Ci ha particolarmente colpito il fatto che sia stato finalmente dato spazio alla voce delle donne, deportate, partigiane o semplici vittime della guerra. A Torino è identico numero delle testimonianze maschili e femminili; a Fondotoce si ricorda la presenza della staffetta Cleonice Tommasetti,unica donna tra i 42 martiri. Infine a Sant’Anna di Stazzema sono presenti in numero maggiore le dichiarazioni di donne scampate all’eccidio, che a quel tempo erano ragazze. Inoltre viene sottolineato il sacrificio delle madri, che hanno cercato di salvare, spesso invano, i propri figli.
Gli allestimenti museali sono di forte impatto emotivo; nessuno di noi ha mai distolto lo sguardo dalle foto, dalle immagini, dai video, dai monumenti.
Peccato solo per le interferenze che all’interno del museo di Torino si creano tra l’audio dei vari video, il che impedisce di ascoltarli con la dovuta attenzione.
Infine gli ambienti naturali di Fondotoce e di Sant’ Anna di Stazzema hanno contribuito al nostro coinvolgimento: era come se riuscissimo a vedere in quel momento ciò che è accaduto tanti anni fa.
Museo della Resistenza di Torino
Casa della Resistenza di Fondotoce (Vb): Monumento alle vittime dei nazisti
Museo della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema : ossario
Gaja Afra Pozza
Maria-Magdalena Ulian