I nostri movimenti nascosti

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AhahOre 8.
Panico.
Inizia un’altra lunga giornata di scuola (forse ci si divertirà anche oggi!).
In classe, le ore sembrano durare anni. Troppe.
Si vedono le facce dei compagni e si legge nei loro volti la stanchezza. La noia di una giornata piatta. Non si può neanche dire che si è stanchi, tristi o stufi
Non si provano emozioni specifiche. Semplicemente NON SI E’.
Stessi orari della settimana prima. Stesse materie. Stesso cibo.
I visi amici nelle 7 ore mattutine mostrano una vera e propria mutazione.
A fine mattinata non sembrano più neanche loro. Tutti amebe vaganti senza meta, che si lasciano passare addosso una marea di informazioni.
Se si osserva attentamente, dietro queste facce che in sette ore sembrano invecchiare più che in sette anni, ecco che appare un sorriso, ecco una mano oscurare la bocca che continua a parlare. Ecco la vitalità che inizialmente non si nota.
Le maschere iniziano a rompersi. Chi sa guardare può vedere che, sotto sotto, si nasconde un’intensa attività, tanti piccoli dibattiti, tante piccole considerazioni. Le caratteristiche buffe dei professori (ognuno ha qualcosa che lo contraddistingue e di cui è divertente parlare) e qualcosa di cui discutere con il vicino di banco … non mancano certo gli argomenti.
I prof sanno di questi movimenti nascosti, ma più loro diventano abili nello scovarli più noi lo diventiamo nel nasconderli.

Domiziana Aimar(2B)

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