Siamo in Giappone, nel 1987, quando sulle pagine della rivista settimanale “Weekly Shonen Jump” viene pubblicato il primo capitolo di una serie destinata a lasciare il segno ovunque nel mondo: si tratta de “Le Bizzarre Avventure di JoJo” di Hiroiko Araki, successo mondiale tuttora in corso di pubblicazione.
La serie è divisa in otto parti, ognuna delle quali ha un protagonista discendente della stessa famiglia soprannominato JoJo.
Si tratta di un’opera incentrata sui combattimenti, nonostante nelle ultime tre serie diventino più un contorno rispetto alla trama principale. Ogni parte ha una diversa ambientazione e un diverso contesto storico; sebbene le ultime due serie abbiano protagonisti con nomi già conosciuti all’interno dell’universo di JoJo e un’ambientazione storica o geografica simile a quella delle precedenti, la trama è completamente diversa – si tratta infatti di due reboot; l’intera collezione comprende: Phantom Blood (JOnathan JOestar, Inghilterra, 1888), Battle Tendency (JOseph JOestar, America ed Europa meridionale, 1939), Stardust Crusaders (JOtaro KuJO, dal Giappone fino all’Egitto, 1988), Diamond is Unbreakable (JOsuke Higashikata, Giappone, 1999), Vento Aureo (GIOrno GIOvanna, Italia, 2001), Stone Ocean (JOlyne KuJO, Florida, 2012), Steel Ball Run (JOhnny JOestar, USA, 1890), JoJolion (JOsuke Higashikata, Giappone, 2011). Il secondo “JO” dei due Josuke è dovuto a una possibile lettura dei kanji con cui il cognome è scritto in Giapponese.
Una delle caratteristiche che i fan della serie adorano è l’apparente, e talvolta reale, assurdità e inverosimiglianza delle storie, soprattutto se riassunte: preferite un nobile inglese di fine Ottocento che combatte con una particolare tecnica respiratoria contro un vampiro che spara raggi laser dagli occhi? o un fantino paraplegico che combatte assieme a un boia italiano contro il presidente degli USA, tramite la tecnica della rotazione delle sfere di ferro, raccogliendo i resti di un misterioso santo sparsi per l’America?
D’altro canto, come non apprezzare quantomeno la creatività dell’autore? Oltre a queste deliranti trame, si impegna da trent’anni a creare poteri unici e sempre nuovi per ogni personaggio.
Si tratta degli “stand”, una manifestazione fisica del proprio spirito dotata di un potere che varia in base alla personalità del portatore. Essi compaiono per la prima volta in Stardust Crusaders, la terza serie, e nonostante all’inizio non siano nulla di particolare, tra quello che tira pugni velocemente e quello che evoca fuoco, nel giro di poco si vedranno stand davvero particolari che stimolano la curiosità di vederli in azione, come quello che crea cerniere lampo interdimensionali, o ancora quello che, posizionando una freccia, crea una forza nella direzione verso cui essa è puntata.
Dopo l’uscita dell’adattamento animato de “Le Bizzarre Avventure di JoJo”, nel 2012, sempre più persone si sono appassionate all’opera e la sua popolarità è ora ai massimi storici: ovunque online la gente posta le sue “JoJo Poses”, i suoi “JoJokes”, meme o battute con riferimento alle storie, senza dimenticare le “JoJo references”, frasi tratte dalla serie: con un minimo di familiarità con il mondo nerd di Internet si sarà probabilmente già sentita la frase “Deve essere opera di uno stand nemico!”.
L’autore ha fatto un tale lavoro di fidelizzazione che persino i difetti della serie sono apprezzati con ironia dai fan, ad esempio gli Araki Forgot: momenti in cui l’autore pare, o effettivamente è, incoerente con quanto detto in precedenza. Nonostante la forte presenza di questi momenti, o forse proprio per la loro costanza , i patiti dell’opera ne hanno fatto un meme e ora si fa a gara a trovarne il più possibile.
C’è poi da dire che l’opera stessa è un agglomerato di citazioni: i nomi di stand e personaggi sono spesso e volentieri rimandi di ambito musicale (lo stesso soprannome “JoJo” è una citazione al ritornello di “Get Back” dei Beatles), mentre le “JoJo Poses”, l’abbigliamento dei personaggi e talvolta alcuni nomi sono ispirati al mondo della moda.
Ci sono anche alcuni riferimenti minori, come quelli ai film, che di solito ispirano le battaglie, ad esempio lo scontro tra Jotaro e il portatore di Yellow Temperance in Stardust Crusaders è ispirato al film “The Blob” (in Italia “Fluido Mortale”). Altri richiami si possono vedere nella corporatura asciutta e muscolosa ripresa dai marmi di scultori italiani, primo fra tutti Michelangelo. Non a caso Araki ha dichiarato di avere una particolare passione per lo Stivale.
Infatti due dei suoi migliori e più amati personaggi provengono proprio dall’Italia, ovvero Caesar e Gyro Zeppeli; oltre a ciò ha ambientato un’intera serie nel nostro paese riscuotendo un notevole successo, nonostante alcune critiche. A dimostrazione del suo amore per il Bel Pese l’autore ha fatto la sua prima apparizione pubblica proprio in Italia, precisamente al Lucca Comics&Games di quest’anno, tenutosi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. In occasione di questa fiera è stata pubblicata un’edizione limitata del primo volume di JoJolion, l’ottava serie, che si avvia ora al suo finale, con una prefazione che recita: “È davvero magnifico che JoJo e le mie opere siano amate da così tanto tempo in Italia, uno dei luoghi a me più cari. Il mondo di JoJo durerà ancora a lungo, e sarei onorato se continuaste a seguirlo con trepidazione.”
Oltre a lodare il nostro paese, l’autore ha quindi annunciato la nona serie, probabilmente l’ultima, dal momento che ha già sessant’anni, portati benissimo, e la scrittura della suddetta richiederebbe una decina d’anni; comunque sia, Araki sembra intenzionato ad ambientare anche quest’ultima nel nostro paese.
Come ulteriore riconoscimento Hiroiko Araki è stato l’unico mangaka ad esser stato esposto al Louvre durante l’evento “The Louvre Invites the Comics”. È l’unico fumettista proveniente da un paese non francofono ad aver esposto la copertina e due tavole su fogli A2 del suo manga “Rohan al Louvre”, che vede il celebre personaggio secondario Rohan Kishibe impegnato nella risoluzione di un mistero legato al famoso museo.
Per finire: “Le Bizzarre Avventure di JoJo” è una serie da gustare con leggerezza, senza puntualizzare sulle imprecisioni. Bisogna rilassarsi e godersi le disavventure aeree di Joseph, o i bizzarri abitanti della tranquilla Morio-Cho, o qualsiasi altra delle mille stravaganze che la serie ha da offrire.
L’anime è disponibile sull’app gratuita VVVVID in cui sono presenti la prima, la seconda, la quarta e la quinta serie. L’unica piattaforma legale che permette di vedere la terza in italiano è Crunchyroll, che necessita di un abbonamento.
Per quanto riguarda le ultime tre serie si deve per forza comprare il manga o aspettare l’adattamento anime; se si cercassero storie un po’ più sobrie, si potrebbe iniziare direttamente dalla settima parte, dal momento che è sciolta da quelle precedenti.
È consigliabile tuttavia prendersi del tempo per guardare l’intera saga, dal momento che ha davvero molto da offrire: combattimenti epici ed emozioni forti ed estremamente profonde, passando per le gag comiche. D’altronde, in quanto saga, va guardate come Dio comanda, dall’inizio alla fine senza tagli intermedi.
Daniele Avelluto