-Lisa?
-Sì?
-Non hai più il ciondolo.
-Cosa?
-La tua collana, non ha più il ciondolo. Non vedi che ormai c’è solo più il filo? Hai perso il ciondolo.
-Non l’ho perso.
-Dov’è allora?
-Non c’è.
-Quindi l’hai perso.
-Sai, le persone portano al collo ciò in cui credono: croci, simboli di religioni varie, monili portafortuna, iniziali dei loro fidanzati o delle loro migliori amiche, cose di questo genere. Io non ho nessuno, mi sento nessuno, quindi perché dovrei avere un ciondolo, se ormai non ho più niente in cui credere?
-Non dire così, tu non sei sola!
-Sì invece.
-E da cosa lo capisci?
-Dal fatto che nessuno abbia notato la mia collana senza ciondolo.
-Io sì!
-Tu non esisti.
-Certo che esisto, ti sto parlando!
-Ma sei dentro la mia testa, fisicamente tu non esisti.
-Sono la tua coscienza, non ti basto io?
-No, ma mi accontento. Solo che a volte vorrei riuscire a non essere invisibile agli occhi di tutti.
-Ma come, se nemmeno capiscono quanto tu stia male? Se nemmeno vedono che hai perso il ciondolo?
-Non l’ho perso.
-Sì l’hai perso.
-No, ho perso la speranza, ho perso la mia felicità, ho perso quelli che si spacciavano per i miei amici, ma la mia collana la tengo stretta, forse arriverà un giorno in cui potrò indossarla di nuovo.
Lisa Picatto (2B)