Il Convitto come il Darwin? Risponde il Rettore

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Recentemente è stato sollevato il problema della sicurezza nelle scuole, in seguito al tragico episodio del Liceo Darwin di Rivoli. Tra questo blaterare di leggi e norme, abbiamo cercato di capirci qualcosa, intervistando il nostro Preside.

Fughiamo subito ogni sospetto: la nostra scuola è robusta.
Le parti più antiche dell’Istituto hanno ormai quasi tre secoli, “Trattandosi di una struttura che ha una certa anzianità è chiaro che ci possano essere dei problemi qua e là” ci spiega il Rettore Pietro Teggi, aggiungendo subito che “dai dati che abbiamo attraverso il controllo dell’Ing. Gianarro, addetto alla sicurezza, risulta che la struttura è solida”. La parte costruita nel dopoguerra, infatti, presenta addirittura accorgimenti quasi eccessivi, come l’enorme spessore delle pareti e l’impiego del calcestruzzo armato. “Finora non abbiamo elementi per pensare che a livello di solidità dell’edificio ci siano problemi”. Quindi, se la parte vecchia e la parte nuova non danno preoccupazioni, un altro discorso merita l’impiantistica. “Noi abbiamo delle parti nuove di cui possediamo tutte le certificazioni, al contrario per quanto riguarda gli interventi fatti in passato dall’ex ministero del lavoro (ora delle infrastrutture) noi non disponiamo della documentazione, che è in mano alle Opere Pubbliche”. In pratica, gli impianti nuovi sono assolutamente a norma, ma quelli vecchi hanno bisogno di essere messi in regola. Questo, ci spiega il Rettore, non perché non rispettino completamente le disposizioni prescritte dalla legge (quando furono fatti seguivano le direttive imposte dal governo), ma piuttosto perché i canoni si sono alzati col tempo, rendendo necessari degli aggiornamenti, competenza di chi si occupa della gestione. Quella della gestione, tuttavia, è una faccenda importante e complicata.

L’edificio scolastico, infatti, appartiene al Demanio e quindi, in quanto edificio storico, la sua manutenzione è affidata alle Opere Pubbliche. Gli interventi di quest’ultime, tuttavia, sono stati pressoché inesistenti. Con la legge 23 del ’96 c’è la possibilità di affidare la responsabilità alla Provincia “La convenzione che ho richiesto a partire dal 1997 non è mai stata firmata, forse quest’anno riusciremo a farla approvare”.

Considerando però che ogni anno si fanno nuovi interventi, e che le Opere Pubbliche non li finanziano, sono stati pagati coi soldi della gestione “Con risparmi che invece di andare in cose funzionali all’istruzione dei ragazzi sono andati alla sicurezza”, cosa senza dubbio molto più importante e degna di precedenza.

Se siete arrivati fino a questo punto senza badare alla noia, significa che siete affezionati lettori; concludiamo dunque con una considerazione.
Sebbene un tubo di ghisa difficilmente potrebbe celarsi nei controsoffitti in acciaio e cartongesso delle nostri classi (materiali decisamente leggeri e poco robusti), la prevenzione e i controlli sulla sicurezza non sono mai troppi.

 

Giulia Porcellana(4A)

Andrea Gallo Rosso (4A)

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