Che il Liceo Classico Europeo abbia un monte ore particolarmente gravoso non è un segreto per nessuno; soprattutto, non lo è per gli studenti del quinto anno. Infatti, la necessità di coprire l’interezza delle materie curriculari in vista dell’Esame di Stato rende necessaria l’aggiunta di un terzo pomeriggio, al quale si assegna tradizionalmente Scienze motorie. Non è difficile azzardare un’ipotesi maliziosa: ci si aspetta che gli studenti, vuoi per necessità, vuoi per negligenza, si trovino in questa fase del percorso scolastico a fare più assenze del normale. Pertanto, sarebbe preferibile deviarle su una materia che non richieda particolare concentrazione e abbia un numero esiguo di ore: senza nascondersi dietro inutili ipocrisie, scienze motorie è tipicamente considerata una materia sacrificabile.
Questa organizzazione, tuttavia, arreca disagio tanto al docente, che si trova a dover organizzare lezioni di fortuna e spesso facendo i conti con un considerevole numero di assenze, quanto agli studenti (quelli presenti), stanchi e consapevoli che in ogni caso, giunti a casa, saranno troppo affaticati per studiare. Per ovviare al problema, la classe 5B ha proposto e organizzato, con il coordinamento della prof.ssa Isabella Scursatone e l’autorizzazione della Rettrice, una giornata all’insegna dello sport. Lo scopo era quello di unire l’utile al dilettevole, venendo incontro alle esigenze degli studenti e allo stesso tempo allestendo una genuina occasione formativa, lontano dalla città e dalle mura scolastiche, che rendesse le scienze motorie realmente protagoniste, e che, come vedremo, si è rivelato essere ben più di una semplice giornata all’aperto.
Per lo scopo è stato designato il parco La Mandria e la classe si è divisa i compiti organizzativi: allestimento del programma, organizzazione degli spostamenti, realizzazione di attività fisiche e teoriche, produzione di depliant e video promozionale. Le attività si sono svolte nella giornata di sabato 6 Aprile, cominciando da una lunga pedalata mattutina attraverso il parco. A ciò è seguita la pausa pranzo, durante la quale gli studenti si sono comunque dedicati ad attività sportive spontanee, e successivamente, sotto un sole sempre più tiranno, si è tenuta una lezione di sensibilizzazione all’attività fisica e ai rischi di uno stile di vita sedentario, da cui si è originato un appassionato dibattito circa l’ostacolo che la scuola stessa, tra orari e mole di studio, rappresenta per il raggiungimento di una routine sana ed equilibrata. Per ultime ci sono state le brevi lezioni su vari giochi sportivi, suddivise in storia dello sport, teoria, esercizi fondamentali e gioco vero e proprio.
Ma sarebbe riduttivo parlare di quest’evento limitatamente alla sua giornata centrale: ciò di cui ci siamo accorti solo a posteriori è che si è trattato di un progetto di ampio respiro, che ha iniziato a coinvolgerci da molto prima e ha continuato a tenerci impegnati anche dopo. Oltre alle semplici nozioni sullo sport e la salute, abbiamo avuto modo di confrontarci sul lavoro di gruppo e regolarci sulle scadenze: ci è stata messa in mano, sempre sotto la necessaria supervisione, la responsabilità di gestire il progetto nella sua interezza, dalle basi fin nei dettagli dell’esecuzione, e siamo stati chiamati a fornire resoconti sintetici al termine del progetto. Se ci fossero ancora dubbi sulla possibilità della materia di stimolare l’attività mentale e di rivelarsi utile sul piano professionale, questo dovrebbe chiarirli tutti.
Nel complesso, la struttura del progetto ha contribuito a rendere molto più attivo il nostro ruolo individuale, trasformandolo in un’attività formativa a tutto tondo. Si tratta di un approccio innovativo alle scienze motorie, che va oltre le limitazioni delle mura scolastiche portando l’attività in un più consono ambiente naturale e dimostra le troppo spesso sottovalutate potenzialità educative di questa materia. Per questo ci auguriamo che l’esperimento possa essere riproposto nei prossimi anni con gli opportuni accorgimenti e porgiamo i nostri ringraziamenti alla direzione per averci concesso questa occasione.
La classe 5B