Il lato artistico delle Convittiadi

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I pareri delle teatranti

Anche quest’anno si sono svolte le Convittiadi, la manifestazione sportiva giunta ormai alla sua ottava edizione. Duemila alunni di tutti i Convitti ed Educandati d’Italia hanno invaso l’Hotel Città del Mare di Terrasini, provincia di Palermo, portando con sé i diversi colori delle proprie scuole.
“Abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad un evento sportivo organizzato su misura per noi” dice Miriam, palleggiatrice della nostra squadra di pallavolo, “conoscere così tanti ragazzi, tutti pronti a lanciarsi in questa avventura, vederli anzi vederci lì, tutti insieme, è davvero un bel colpo d’occhio”. Il Convitto di Torino ha messo in campo i suoi atleti migliori schierando 95 studenti tra medie e licei ed inviando inoltre un contingente di teatro. Alcuni membri del gruppo teatrale hanno rappresentato una ristretta selezione di scene tratte da “Romeo e Giulietta” per celebrare i dieci anni dalla nascita della loro compagnia: i Compañeros. “Siamo molto più affiatati dopo questa esperienza” racconta entusiasta Erica-Tebaldo. “Abbiamo imparato a lavorare in gruppo e, anche se abbiamo scoperto all’ultimo dove si sarebbe fatto lo spettacolo, siamo riusciti ad arrangiarci con ciò che avevamo”. Effettivamente i dieci teatranti hanno cambiato ben tre teatri prima di trovare quello giusto. “Siamo rimasti nella parte anche dopo lo spettacolo” continua “era divertente vedere le facce stranite degli altri atleti che ci ascoltavano recitare le battute e immedesimarci pure fuori dal palcoscenico”.
“È stato difficile conciliare le prove di teatro con le partite di pallavolo”
ricorda Miriam che ha anche recitato come Madonna Montecchi “ma ne è decisamente valsa la pena, peccato che si possa partecipare solo in prima ed in seconda!” Parlando della routine nel villaggio, si aprono dei sorrisi soddisfatti e sembra che tutte e tre le intervistate abbiano qualcosa da dire. “Eravamo indipendenti, ci hanno trattati da veri adulti”, annuisce Laura. “Durante la giornata, soprattutto noi di teatro, avevamo molto tempo libero, che abbiamo speso facendo il tifo per i nostri, studiando sulle terrazze con vista mare e giocando a beach volley con gli arbitri una volta finite le partite ufficiali.” Erica aggiunge: “Ci sembrava di essere in un villaggio olimpico, c’era sempre qualcuno con una medaglia o con una coppa in mano, era un tripudio di colori e felpe dei diversi Convitti.” Indubbiamente la settimana in Sicilia è stata un’occasione di incontro e di scambio tra scuole, molti dei nostri atleti sono infatti tornati a Torino con le felpe dei ragazzi di Firenze, segno dell’avvenuto “gemellaggio” e della collaborazione inter-convitti. “Sembra assurdo, ma penso di aver conosciuto quelli che conoscevo già” ci tiene a precisare Laura, Mercuzio nello spettacolo. “Ho avuto l’occasione di osservare realtà diverse, di sentire gli accenti di tutta Italia, ma soprattutto di legare di più con i miei compagni. Sette giorni di convivenza quasi forzata, mi hanno insegnato ad apprezzarli e non so se sarei riuscita ad uscire dal mio guscio di timidezza se fossi rimasta a Torino”.
La mascotte Paliddu, le sere tra amici passate a giocare a carte, le specialità siciliane servite l’ultimo giorno, l’aria rilassata di una vacanza ma anche intrisa dallo spirito competitivo di una gara sana e leale, la presenza della Rettrice allo spettacolo serale ed il tifo spassionato hanno contribuito a rendere l’esperienza delle Convittiadi unica, come sempre.

Lisa Picatto (2B)

I teatranti alle Convittiadi

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