Il Museo della Resistenza di Torino

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Il “Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà” di Torino venne fondato nel 1947 per volere del CLN, al fine di preservare la memoria di un periodo fondamentale della storia della nazione. Il museo ospita la mostra permanente ” Torino 1938-1945 raccontare la storia attraverso i luoghi”, che testimonia le vicende di quel periodo, prendendo in esame dodici luoghi simbolo, che hanno subito la tragicità delle vicende belliche, all’interno della città. I luoghi sono quelli della vita quotidiana di Torino, tra cui la stazione di Porta Nuova, il cui ricordo è legato indissolubilmente da un lato allo sfollamento e dall’altro alle deportazioni; l’Albergo Nazionale, allora sede della polizia tedesca; Palazzo Campana, sede della Casa Littoria; Piazza Carlina, ex ghetto ebraico, e il Teatro di Torino, l’attuale “Cavallerizza”, che porta ancora i segni dei bombardamenti. L’esposizione permanente è ricca di fotografie d’epoca, ma raccoglie soltanto cinque oggetti, tra cui una sedia utilizzata per le esecuzioni e un tavolo interattivo che consente la visione di filmati storici. Il tavolo è metafora della storia, che risponde solo se interrogata; infatti i filmati compaiono soltanto se se ne sfiora la superficie. Inoltre nel museo sono fruibili diverse testimonianze originali (lettere, filmati, interviste) di torinesi, civili e militari, sopravvissuti alla guerra.

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Il proposito principale della mostra è quello di raccontare la vita quotidiana di quel tempo, affrontando cinque nuclei tematici: vivere sotto le bombe, vivere l’occupazione, vivere la liberazione, vivere liberi e vivere la Costituzione. La visita è organizzata a tappe, “fermate”, come se si trattasse di una corsa della metropolitana.
Appaiono impressionanti soprattutto le cifre della guerra:
– 20 bombardamenti (dall’11 giugno 1940 al 24 luglio 1944), tra cui si ricorda quello del 13 luglio 1943, nel quale vennero sganciate 762 tonnellate di bombe da 295 aerei britannici e che causò 792 vittime
– 2069 morti sotto i bombardamenti
– 137 rifugi antiaerei pubblici, che hanno ospitato in tutto 46.402 persone
– 340.000 sfollati
– quasi 400 ebrei deportati dei quali solo 21 fecero ritorno
– un numero imprecisato di deportati politici
– un numero imprecisato di fucilati; 61 solo al Martinetto (dove una lapide ricorda il loro sacrificio).
Accanto all’esposizione permanente, il Museo presenta interessanti mostre temporanee, offre una biblioteca ricca di testi, permette alle scuole di effettuare interessanti laboratori.
In questo momento il Museo rischia la chiusura, per mancanza di fondi pubblici. Auspichiamo che le autorità riconoscano l’importanza di questa istituzione, che ha così forte impatto sul territorio.

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Matteo Saracco
Stefano Vergano

La Cupola della Sindone e del centro di Torino dopo i bombardamenti

La Cupola della Sindone e del centro di Torino dopo i bombardamenti

... e oggi

... e oggi

Fabbriche torinesi bombardate

Fabbriche torinesi bombardate

105450cookie-checkIl Museo della Resistenza di Torino