È comparso sugli schermi delle console quattro anni fa, conquistando da subito quella categoria di videogiocatori che considerano ancora trama e dialoghi ingredienti imprescindibili di un bel videogioco. Viene dal Giappone ma ,dalla grafica ai personaggi, ha stupito fin da subito con un atmosfera nuova, mai respirata né nei manga, né negli anime né in altri prodotti Nintendo.
Il mondo del professor Layton è un piccolo capolavoro di originalità, geniale e inimitabile, in grado di coinvolgere e dare dipendenza, tanto che ormai sono in pochi a non conoscerlo. Per chi non avesse ancora fatto esperienza di gioco, è giusto spendere due parole su uno dei personaggi più riusciti della Level-5, in occasione dell’uscita dell’ultimo capitolo della saga.
Brillante archeologo, professore universitario, enigmista e soprattutto gentiluomo, Hershel Layton , ben lontano dagli infervorati e scalmanati eroi giapponesi ai quali siamo abituati, è un vero gentleman londinese con la passione per il mistero, uno Sherlock Holmes meno egocentrico e brusco. Accompagnato dal giovane apprendista Luke Triton, (un bambino con l’insolita abilità di capire gli animali) e dall’esuberante assistente Emmy Altava (alla quale spetta il raro compito di fare a botte quando la situazione lo richiede) il professore è già stato protagonista di ben quattro uscite per Nintendo DS: “Il professor Layton e il Paese dei Misteri”, “Il professor Layton e lo Scrigno di Pandora”, “Il professor Layton e il Futuro Perduto” e “Il professor Layton e il Richiamo dello Spettro”.
Dal primo capitolo, ambientato nell’inquietante villaggio di Saint-Mystère con i suoi vicoli bui e tortuosi, fino alla nebbiosa Misthallery, piccola Venezia fra i boschi, passando per una Londra del futuro e per la città fantasma Folsense, questi quattro titoli hanno lasciato più che soddisfatti i fan del professore con una colonna sonora (frutto della “Layton Orchestra”) eccezionale e con una grafica unica fatta di paesaggi curatissimi e personaggi caricaturali studiati nei minimi dettagli.
E non fidatevi di quel quadratino sul cofanetto con dentro un “+ 7” che dovrebbe indicare l’età consigliata per una buona giocabilità: la trama, costellata di video degni di un film d’animazione ,avvincente ed elaborata dalla prima all’ultima scena, è tutt’altro che prevedibile o banale ed è in grado di tenere grandi e piccini incollati alla console fino alla fine. Infatti, se le prime due uscite erano state criticate per l’eccessiva lunghezza del prologo, questo difetto è stato eliminato nei giochi successivi, permettendo al giocatore di immergersi immediatamente nel fitto delle indagini. I dialoghi molto articolati guidando una modalità di gioco che ricorda il classico “punta e clicca”: ci si muove in diverse scene, si interagisce con i personaggi alla ricerca di indizi, si scoprono nuove zone ma soprattutto si risolvono enigmi. È questo il motore del gioco, la parte sostanziale del divertimento che permette di procedere nella storia principale. Queste prove d’intelligenza, a volte semplici altre volte estremamente complicate, rappresentano una sfida non indifferente e molto varia. Insomma, chi ha in mente di spegnere il cervello davanti ad uno schermo è meglio che si rivolga ad un altro genere ludico.
A questi meriti (sempre più rari nelle ultime uscite per DS) se ne aggiunge un altro: questo novembre è infatti uscito l’ultimo capitolo tanto atteso “Il professor Layton e la Maschera dei Miracoli” per Nintendo 3DS e il punto a suo favore sta proprio nel dare un senso all’uso di una console che doveva essere il cavallo di battaglia della Nintendo in risposta alle uscite Sony e che alla fin fine si è rilevato un insuccesso. Sembra che l’avventura di Layton sia infatti la prima a sfruttare veramente le proprietà del nuovo schermo non per far diventare strabici i giocatori ma per mettere la ciliegina sulla torta a grafica ed animazioni.
Questa volta il professore ed i suoi assistenti ricevono una lettera da Angela Ledore, un’ ex compagna di liceo di Layton, che in seguito ad una misteriosa tragedia non ha dato sue notizie per 18 anni. Nonostante tutto questo tempo, la donna si mette in contatto con il protagonista a causa di una serie di eventi allarmanti: a Montedore (una città turistica in mezzo al deserto che ricorda molto Las Vegas), proprio durante il fastoso carnevale che attrae centinaia di turisti, è comparso un misterioso personaggio dal volto coperto che si fa chiamare il Gentiluomo Mascherato e che da un mese terrorizza la folla con macabri miracoli, trasformando in cavalli i passanti, pietrificando i cittadini e animando i personaggi dei dipinti. Angela è costretta a chiedere l’aiuto di Layton per smascherare il malfattore ma, come sempre, la trama è ben più complicata delle apparenze e cela una rete di misteri, inganni e verità dimenticate. Grazie a delle frazioni di gioco totalmente in flash-back è possibile giocare nei panni di un giovane Layton diciassettenne e scoprire le ombre del suo passato; inoltre l’aggiunta di quattro divertenti mini giochi e la possibilità di scaricare ogni giorno tramite wi-fi nuovi enigmi, amplificano la giocabilità del prodotto ben oltre la storia principale.
Un gioco che consiglio a grandi e piccini, assieme al film “Il professor Layton e l’Eterna Diva” . Una sorta di settimana enigmistica molto più avvincente, varia ed elaborata per chi è convinto che divertirsi non voglia necessariamente dire spegnere i neuroni.
Eugenia Beccalli
Il link del trailer de “Il professor Layton e la Maschera dei Miracoli”: Xk6GcFBphrw