Il sogno degli innocenti

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Lì, sul letto, come una piuma, come una foglia di un albero appena caduta nell’ormai inverno. Socchiude gli occhi, dormiente, le labbra rosee aperte che respirano la notte, la notte che per molti di noi è dura da vivere, con la consapevolezza di dover arrivare al domani, mentre con lui la notte vola via leggera, si affida ad essa. Una dolce schiumetta al lato della boccuccia e la mano con il palmo aperto verso l’ alto, l’altra un pugno chiuso che stringe un qualcosa che non esiste, ma che lo fa sentire sicuro. Lui dorme , come un essere inanimato, privo di pensieri di preoccupazioni. L’unica azione che compie è quella di sognare, poter navigare nella fantasia più assoluta e non essere disturbato da nessuno. Possiamo sognare qualsiasi cosa, “Lui cosa starà sognando?” , è infinito il mondo dei sogni, va al di là della realtà in cui viviamo, è bello pensare che bambini o persone che pur essendo in un momento della loro vita disagiato, che vivono in una piccola capanna sperduta nel deserto, sognino cose allo stesso livello, alla stessa intensità di coloro che vivono in ville e grattacieli. Mentre lì, seduti sul letto, “due sassi enormi”, appoggiati pesantemente al cuscino tirato su per poter leggere un inutile giornale, i visi pensierosi, da cui si delinea una certa stanchezza; ma, il non volere appoggiar la testa, spegnere la lampada sul comodino, e incominciare a girarsi come trottole, pensare, pensare e non lasciar andare la mente, senza avere una leggera notte … Solo quando non abbiamo troppe preoccupazioni, noi sogniamo, quando il modo si ferma e ci racconta qualcosa di nuovo e di fresco. Quanto era bello essere bambini! E quanto noi adulti e ragazzi proviamo tenerezza, e se si vuole invidia, per la loro noncuranza e assenza di pensieri nella dolce notte. Se riportiamo una certa attenzione alla memoria che si ha dei sogni, quanto spesso in un attimo, prima c’è lo ricordavamo e adesso che volevamo raccontarlo è svanito. Ci rendiamo conto che è difficile ricordare un sogno e solo quello effettivamente eccessivo, strano, emozionante, gustoso rimane impresso nella mente. Un bambino disegna continuamente i suoi sogni, ricordandoli a menadito, il più delle volte animali, fate, mostri ,stelle, arcobaleni, disegna quello che non vede mai quello che vorrebbe avere, un piccolo schizzo di come anche i bambini vorrebbero cambiare il mondo. “Ecco ci siamo, è ora di andare a letto, che stanchezza e anche sta sera sono indietro con i compiti, domani ho l’interrogazione di mate! Dai studio domani mattin …”. “Che strazio le prove di questo spettacolo, Babi, Babi su in palco, vieni aggiustiamo il trucco, allora sei pronta uno , due , tre si gira; continuavo a cantare, i compagni venuti a vedere le prove erano sbalorditi, una canzone dopo l’altra, un dialogo dopo l’altro, una vera e propria artista. È arrivato anche lui, e mi sorride non avevo mai provato una sensazione cosi unica, perché era quello che mi sentivo: UNICA!”

“ TI TI TI!!!” “ ed ecco la sveglia, è finito tutto.

 

Marta Mareu (2B)

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