Sono sempre voluto scappare. Volare via dal mio nido, e non guardare più indietro. Non mi sono mai sentito italiano, credevo che un posto sarebbe valso l’altro, e che l’Italia fosse solo un nome sulla cartina. Ma l’Italia è molto di più, e questo anno in Giappone me lo ha fatto capire. C’è qualcosa di innato nella nostra umanità, una forza che ci riporta sempre alle nostre radici, alle radici degli alberi che ci hanno visto crescere. Ma molto spesso diamo per scontate queste radici. E così prende forza un istinto altrettanto importante: la nostra voglia di scappare, esplorare, essere liberi. E questa voglia è quella che ci spinge a cercare e creare, ma se non la si controlla questa forza ci rende vuoti, senza una vera direzione. E lì, immerso nell’ignoto, è in quel momento che impari davvero ad apprezzare quelle stesse cose da cui sei voluto scappare. È solo quando hai perso qualcosa che capisci davvero quanto era importante. Ed è per questo che si viaggia: il vero viaggio è quello che ci riporta a casa.
Umberto Fulcheri, corrispondente dal Giappone