Quanti di voi saprebbero rispondere alla domanda: “Che cos’é un cartunè?”
Facendo un tuffo nel vocabolario infatti non sareste in grado di trovare il significato del termine cartuné, troverete solo un immenso spazio bianco tra le parole “Cartùlario” e “Carùbo”.
Per questa ragione, una piccola delegazione del Convitto, accompagnata dall’educatrice, nonché nostra efficientissima bibliotecaria, Alessandra Piras, sabato 21 Aprile alle ore 9,30 si è riunita in Piazza Castello con gli studenti di altre scuole invitate dal Salone del Libro, per scoprire e approfondire la tradizione dei cartunè ormai svanita dalla nostra cultura, o meglio dalle nostre vite quotidiane.
Un viaggio lento, sulle tracce degli antichi commercianti e delle antiche tradizioni rievocato dallo scrittore Andrea Bajani con il quale abbiamo appreso come questi carri di legno, trainati da cavalli, chiamati appunto cartun, affrontassero le fatiche di un lungo viaggio dalle colline sino al mare percorrendo le antiche vie del sale.
Affiancati ai prodotti della terra su di essi venivano trasportati anche i desideri dei bambini che aspettando impazienti il ritorno dei propri familiari, se ne stavano seduti sul ciglio delle strade sperando di scorgere all’orizzonte le sagome delle carrozze che tornassero a casa.
Per non dimenticare questa tradizione ormai da anni l’associazione “I Cartunè” organizza un’iniziativa che vede come protagonisti uomini che vogliono ricercare le proprie radici ripercorrendo questo itinerario attraverso le Langhe al quale si alternavano tappe folkloristiche caratterizzate dalla buona cucina, musica e allegria.
Quest’anno siamo giunti alla decima edizione di questo viaggio apertosi con la partecipazione straordinaria del sindaco di Torino, Piero Fassino, e dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, che in seguito ad un breve discorso introduttivo hanno lasciato che il pubblico si immedesimasse nell’inedito testo “La via del sale passa per la luna”, composto appositamente per l’occasione dallo scrittore Bajani.
Accompagnamenti musicali, carri, cavalli e la possibilità di degustare prodotti tipici creavano uno sfondo ideale alla lettura del brano, di cui consigliamo calorosamente la lettura (potete trovare il testo nella nostra biblioteca scolastica).
I cartunè, come tante altre parole scomparse dai dizionari, secondo lo scrittore sono volate sulla luna e si pensa che appartengano a un tempo lontano, finito dentro i libri di storia.
Così oggi giorno gli autogrill hanno preso il posto delle locande, le moderne autostrade sostituiscono le polverose strade di campagna, gli stressati autisti sono subentrati ai socievoli cartunè e i tir dalle dimensioni colossali agli ormai scomparsi cartun, lasciando così i desideri dei bambini sui cigli delle strade…
Veronica Pinnarò, Alessia Tivano, Silvia Tivano (3E)