Bastano quaranta ragazzi riuniti per quattro giorni nella città eterna per dare al XV Convegno dei licei classici europei un tono di allegria e condivisione.
Le delegazione di quasi tutti i convitti d’Italia si sono date appuntamento a Roma per condividere le proprie esperienze e riflettere sul ruolo del liceo classico europeo, in vista dell’eventuale messa in atto del DDL sulla scuola proposto dal governo Renzi.
Gli studenti si sono autonomamente divisi in quattro commissioni che hanno trattato altrettanti temi che coinvolgono direttamente il nostro indirizzo: dall’Unione Europea all’alternanza scuola-lavoro sempre tenendo presente il gran numero di differenze tra convitto e convitto.
L’obiettivo era di raccogliere le idee, di formalizzare un documento da presentare all’assemblea composta da tutti i partecipanti per discuterne ed eventualmente modificarne i contenuti.
È sicuramente stata l’occasione per incontrare moltissimi studenti che vivono quotidianamente i vantaggi e gli svantaggi dati da un percorso di studi pensato per formare “cittadini del mondo”, preparati a confrontarsi con ogni realtà.
Non sono mancate anche le occasioni di scontro, anche vivace, ma sempre tra gli studenti. Se i delegati sono tornati casa con una certezza, in mezzo alle tante ipotesi, è stata quella di aver avuto un ruolo determinante, senza la mediazione degli adulti.
Una piccola rappresentanza del convitto ospitante, Vittorio Emanuele II, si è anche recata al Ministero della Pubblica Istruzione per relazionare anche ai rettori dei vari istituti, radunatisi separatamente.
Si è rafforzata una rete di comunicazione, ma anche di legami di amicizia, che possono essere davvero un bello spunto di riflessione durante tutto il nostro percorso comune.
Beatrice Cagliero (3B)