Dopo aver parlato con il Rettore del Convitto di Torino Pietro Teggi ci imbattiamo nel Vice-Presidente della Provincia di Torino e Presidente del Comitato piemontese del CONI: Gianfranco Porqueddu.
Qual è il suo rapporto con lo sport?
Pratico sport dal 1957, anno in cui ho firmato il mio primo cartellino nell’ambito dell’atletica leggera. Successivamente ho lavorato come tecnico sportivo, allenatore di atletica leggera, dirigente sportivo e scolastico, per 12 anni sono stato coordinatore dell’ufficio di educazione fisica del provveditorato, poi sono stato presidente provinciale del CONI, dopodichè regionale e infine Assessore allo sport. Quindi vedete voi quale possa essere il mio rapporto con lo sport; un rapporto totale, la mia vita è lo sport, vivo per lo sport e per farlo praticare agli altri.
Quindi lei crede che sia importante lo sport per i giovani?
Io credo che sia assolutamente fondamentale; tant’è vero che da quando sono in provincia le politiche sportive si sono indirizzate soprattutto verso lo sport giovanile, di promozione. All’interno delle scuole abbiamo stanziato dei fondi importanti per alimentare il progetto di alfabetizzazione motoria, dal quale eravamo stati esclusi dal governo, che aveva scelto altre tre province. Noi però, abbiamo insistito per offrirlo e garantirlo agli studenti della provincia di Torino facendolo in 47 plessi scolastici. Questo credo che dimostri l’interessamento della provincia di Torino al mondo dello sport giovanile e scolastico.
Quale ruolo svolgono secondo lei le Convittiadi?
Questo evento è veramente importante, perchè muove una quantità grandissima di giovani che sono il serbatoio naturale dello sport; tutti sanno che più si allarga la base, più si alza anche il vertice. Solamente attraverso queste manifestazione e la promozione tra di voi dello sport si potranno avere prima di tutto dei cittadini educati al vivere civile e alla vita di tutti i giorni ma anche poi arrivare ad alti livelli e perchè no anche alle olimpiadi.
Lei che di solito partecipa a eventi più formali come si sente a prendere parte a un evento più di nicchia?
Innanzi tutto non lo definirei assolutamente un “evento di nicchia”. Questo è il fondamento del nostro sport : gli eventi più grandi, più ufficiali come i campionati del mondo o i campionati europei hanno la loro valenza solo se si parte di qua, da eventi di minore portata. Torno a ripetere, però, che questo nn è un evento di nicchia. Questa deve essere la normalità tra i giovani della nostra nazione. Come provincia noi promuoviamo eventi di questo genere, io come coni li appoggio in maniera feroce perchè noi nn possiamo dimenticare, come ho già detto, che per arrivare ai vari campionati ufficiali bisogna partire da qui!
Nastassia Aldanese, Bianca Viano