Intervista a Rocco Fiano (Presidente ANIES)

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Le nostre inviate con Rocco Fiano

Le nostre inviate con Rocco Fiano

Prima dell’inizio della cerimonia di inaugurazione, in lontananza, scorgiamo il Rettore del Convitto di Venezia Rocco Fiano, nonché Presidente dell’associazione A.N.I.E.S ( Associazione Nazionale Istituti Educativi Statali). Subito ci avviciniamo per porgli alcune domande.

 

Allora, com’è nata l’idea delle Convittiadi quattro anni fa?

Ripensando ad alcune esperienze fatte precedentemente che erano arenate,e quindi si è voluto riprendere l’esperienza, trovando tutti i Convitti, o la stragrande maggioranza, disponibili e non solo, ma anche desiderosi di riprendere questa bella esperienza.

Lei da quanto è presidente dell’A.N.I.E.S?

Da…meno di un anno!

E sapendo che l’organizzazione era già in atto precedentemente,cosa è cambiato dalle edizione passate?

L’aspetto nuovo è che con l’esperienza fatta quattro anni fa, si sono notate alcune cose che funzionavano meglio, altre che funzionavano meno bene e da qui si è ripreso a riorganizzare per fare meglio e mi pare che l’anno scorso e quella di quest’anno siano state due esperienze positive; poi penso che quella del prossimo anno, che si svolgerà nuovamente qui, sarà un momento interessante,perché coincide (essendo in Piemonte) con l’Unità di Italia, i 150 anni, quindi assumerà una veste ancora più importante e rilevante per i partecipanti; e poi soprattutto per il Convitto di Torino che si farà carico di questa organizzazione: che sarà un onere, ma nello stesso tempo una cosa molto piacevole.

Quindi è quest’alta partecipazione che spinge l’A.N.I.E.S a continuare l’organizzazione…

Sì,  perché le Convittiadi sono uno degli aspetti che l’A.N.I.E.S cerca di portare avanti; come dire, sono un esempio di come si può crescere e maturare stando insieme,confrontando esperienze di studenti che appartengono a Convitti distanti fra loro anche 1000 kilometri, e quindi mescolarsi insieme significa travasare le esperienze dell’uno e dell’altro e avere opportunità di conoscere, di fare nuove amicizie e di realizzare quella che è poi la fisionomia dei Convitti: quella degli scambi tra di essi, e questo è un grande scambio nazionale!

Cosa si è migliorato dall’organizzazione iniziale ad ora?

Quest’anno, essendo il Convitto di Torino come organizzatore, si è creato un gruppo di lavoro di cui fanno parte il Convitto “Paolo Diacono” che aveva già organizzato, l’ “Umberto I” di Torino che sta organizzando e qualcuno di altri Convitti come Cagliari, che potrebbe essere il Convitto che organizzerà prossimamente, cercando di mettere insieme l’esperienze di Lignano Sabbiadoro, l’esperienza del Piemonte che serviranno, poi, successivamente, alla Sardegna, a Cagliari.

Si è aggiunta o tolta qualche attività sportiva?

Mi pare che si siano definite meglio le attività sportive: sono tanti gli incontri,tante le partite che bisognerebbe fare, che non sempre si riesce a contenere nelle giornate programmate, qualcuno , ieri, proponeva l’idea di farle durare un giorno in più le prossime,valuteremo alla fine di quest’anno cosa si può fare per il futuro.

Perché quest’anno si è decisa di spostare l’evento, qui, a Bardonecchia?

Perché c’era la necessità di dare spazio a più Convitti, insomma il Convitto di Torino aveva già dato la sua disponibilità e aveva già dimostrato di avere un posto per contenere circa 2000 persone e quest’evento nazionale.

Pensa che quest’anno ci sia più partecipazione rispetto alle altre edizioni?

Rispetto al primo anno al quale presero parte 20 Convitti  mentre adesso siamo già 35, quindi vuol dire che si sta diffondendo notevolmente questa voglia di partecipare; e noi speriamo che ci siano sempre più Convitti a prendere parte all’evento.

E questa è una delle sue aspettative,ce ne sono altra che alimentano l’organizzazione ad andare avanti?

I Convitti hanno una lunga tradizione, una lunga storia: una delle istituzioni educative più vecchie, l’esperienza con alcuni Convitti nati più di due secoli fa, prima ancora dell’Unità di Italia, e quindi hanno acquisito una tale importanza e questo serve solo a migliorare l’offerta formativa, cioè i Convitti, l’idea dell’A.N.I.E.S e di chi vi lavora e quella che diventino sempre più delle istituzioni educative.

In particolare, quest’anno, quali sono le sue aspettative?

Penso che già questa mattina, con questa giornata meravigliosa e con 2000 persone abbiamo esaudito ciò che mi aspettavo da questa edizione; e sono sicuro che lo faranno anche tutti gli studenti-atleti qui presenti.

 

 

Simona Tamburri, Serena Zanirato

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