Con un po’ d’aiuto da parte del Rettore del Convitto Nazionale “Umberto I di Torino” Pietro Teggi e di una giovane addetta della WEP, abbiamo rintracciato il responsabile dell’associazione e gli abbiamo fatto qualche domanda.
Potrebbe spiegarci meglio cos’è la WEP?
Noi organizziamo soggiorni all’estero di vario tipo da più di quindici anni per persone dai dodici ai trentacinque anni. Conosciamo l’ “Umberto I” perché molti ragazzi si rivolgono a noi per passare il quarto anno all’estero; inoltre sono molte le scuole che portano durante l’anno scolastico i ragazzi a fare una settimana in Inghilterra, in Irlanda o in altri Paesi per approfondire le lingue. Diamo anche la possibilità di campi di lavoro, stage e volontariato. Insomma il nostro obbiettivo è quello di offrire un vasto ventaglio di opportunità.
Come mai avete deciso di sponsorizzare le Convittiadi?
È nato un po’ per caso. Pranzavo con la dottoressa Bertiglia, responsabile di Italia 150, e parlando con un amico comune è venuto fuori che mancavano dei fondi. Noi conoscevamo l’Umberto I perché abbiamo molti studenti ed è nata così l’idea di dare un contributo in favore dei ragazzi.
Lei nominava prima la dottoressa Bertiglia. La WEP ha avuto dei rapporti con l’organizzazione di Italia 150?
No, la collaborazione con gli organizzatori delle Convittiadi è nata in modo del tutto casuale.
Chiara Murgia
Federica Baradello