Le famosissime canzoni dei BTS, Butter e Dynamite, sono risuonate nella mente di tutti almeno una volta. Le loro canzoni sono famosissime in tutto il mondo, ma non solo i BTS anche TXT, EXO, BLACKPINK, STRAY KIDS, e molti altri, stanno facendo il giro del mondo.
BLACKPINK, IVE, TWICE e molti altri gruppi k-pop anche maschili sono diventati vere e proprie icone di stile moderno. Ma arriviamo al punto. Cos’è il K-pop e perché sta spopolando in tutto il mondo?
Fino a qualche anno fa, quel che si sentiva comunemente della Corea del Sud era in relazione al suo vicino settentrionale e magari anche alla sua economia, questo ovviamente prima che l’onda musicale coreana arrivasse con forza dirompente nei paesi occidentali, dopo essersi diffusa in tutto il continente asiatico.
Il nome K-pop è la fusione tra le parole “Korea” e “popular”, ma venne chiamato così solo successivamente, perché prima era conosciuto come “gayo”. Questo genere musicale ha origine alla fine dell’800 con la rivisitazione di canzoni popolari occidentali adattate in lingua coreana. Durante la seconda metà del ‘900 il k-pop vive una vera e propria rivoluzione che è influenzata soprattutto dal contatto con gli Stati Uniti. Tra gli anni Ottanta e Novanta vennero integrate coreografie e generi musicali come il rap, che diedero un tocco innovativo ad un genere che si atteneva principalmente alle vecchie tradizioni.
Nel 1996 nasce la figura dell’Idol, che è molto più di un semplice cantante, alla performance vocale aggiunge anche coreografie danzate.
ll percorso per diventare Idol comincia con audizioni di talenti organizzate da agenzie (per esempio Starship, HYBE, SM, Fantagio, YG, Yuehua, Cube, JYP) a cui ogni anno partecipano centinaia di persone nella speranza di entrare nello show business; coloro che superano le varie fasi dei provini, hanno la possibilità di firmare un contratto a lungo termine e ricevere una preparazione artistica. Solo dopo l’accordo con una casa discografica e un certo periodo di allenamento, gli aspiranti Idol possono essere scelti per essere un artista solista o parte di un gruppo. Tutte le agenzie svolgono una valutazione mensile, nella quale giudicano la preparazione di ogni trainee e decidono se farli continuare o meno.
Alcuni Idol riescono a farsi un nome in patria e all’estero non solo grazie alla musica, ma anche per le sponsorizzazioni di aziende, le apparizioni in spot pubblicitari e il merchandising loro dedicato. Le merci prodotte sono di vario tipo, dal cibo ai vestiti, dai modellini alle tessere per i trasporti pubblici. Molti K-pop Idol sono ambasciatori di svariati marchi. Basti pensare a Jimin, dei BTS, che è ambasciatore di Dior; Felix, degli Stray Kids, ambasciatore di Louis Vuitton.
Ogni gruppo ha degli appositi lightstick, torce personalizzate di forme e colori diversi. Le prime apparvero agli inizi degli anni 2000 come glowstick per supportare il proprio artista e distinguersi dagli altri fandom. Il primo lightstick effettivo, dal design personalizzato e non solo riconoscibile dal colore fu quello dei Big Bang: la forma era quella di uno Stick (bianco o nero) con sulla punta una corona d’oro. Da quel momento si diffusero e la maggior parte degli artisti introdusse il proprio.
Gaia Del Vecchio