La chiave dorata – seconda parte

Tempo di lettura: 3 min

Meli venne risucchiata dal baule … quando aprì gli occhi si trovò a terra circondata da decine di piccoli omini colorati che la osservavano incuriositi con i loro occhioni celesti.
Dopo aver ripreso conoscienza uno degli Spugnetti le diede una caramella ai mille gusti. Dopo averla divorata in un sol boccone la principessina disse: – Dove mi trovo? – Con una vocina stridula uno Spugnetto rispose: – Sei nel paese di Kinder e noi siamo gli Spaghetti, ma chiamaci pure Spugnetti. – Poi uno aggiunse – L’arcobaleno ti ha scelta come protettrice del nostro villaggio: un grosso orso ci tormenta da giorni.
La ragazza si accorse che i suoi vestiti si erano allargati, o forse era lei ad essersi rimpicciolita?
Il grande Capo degli Spugnetti, Mister Boo, le si avvicinò e disse: – Ci aiuterai vero? Ma non dimenticare mai la chiave dorata, sarà lei a riportarti a casa una volta aver completato la missione.
Subito Meli cercò nelle tasche la chiave, ma non c’era. Intanto Mister Boo aveva mandato a chiamare Sputacchino, l’esserino più divertente del villaggio, che arrivò subito dicendo:
– Io non ho combinato nulla!
E gli abitanti in coro:- Sputacchino ?
Il piccolo allora tirò fuori dalla minuscola tasca l’enorme chiave.
– dobbiamo iniziare subito gli allenamenti – disse un abitante – vieni con me.
Meli non stava capendo niente, era solo sicura che il posto in cui era capitata le piaceva.
Uno Spugnetto la portò in una grande sala con ogni tipo di armi, ampolle per pozioni e bacchette magiche.
– Per cominciare, scegli la tua – la invitò Sapientino, l’addetto alla sala magica.
– Ma cosa me ne faccio di una bacchetta se non ho i poteri? – chiese Mel
– Punta la bacchetta verso quel bicchiere e recita la formula magica.
– Quale formula magica?
– Tu prova! – D’un tratto le parole uscirono dalla bocca della principessina che riuscì a far sollevare nell’aria il brillante bicchiere di vetro.
– Come ho fatto? – si domandò.
– Ricordi quando sei finita dentro il baule? Lì sei stata ricoperta di una sostanza magica, che ti ha dato il potere di far fluttuare gli oggetti, di volare, di diventare invisibile e moltissime altre cose. Ma la durata è solo di una settimana, poi dovrai affrontare il grande orso, per questo hai bisogno dell’allenamento.
Le parole sagge di Mr. Boo fecero riflettere la ragazzina.
– Ma allora non vedrò i miei genitori per una settimana, si preoccuperanno per me?
E Rochi? La cuoca del palazzo? Come farò a salvarvi?
– Dal momento in cui sei caduta nel baule il tempo del tuo mondo si è fermato! Il tuo criceto sta bene, e ora corri ad allenarti che ci riuscirai!
I giorni scorrevano veloci a Kinder e Meli imparava tutte le tecniche della magia. Aveva anche imparato a volare e diventare invisibile, si sentiva pronta per affrontare il grande orso che tormentava gli Spugnetti da giorni. Sapientino aveva rifornito la principessina di tutto l’occorrente per la missione, soprattutto di un esercito di Spugnetti pronti ad attaccare.
La sera prima arrivò al villaggio un piccione viaggiatore che portò agli abitanti un messaggio vocale molto importante: lo scontro si sarebbe svolto nella Grande Piazza alle 7 della mattina seguente.
Meli andò a dormire presto quella sera, dopo aver bevuto una potente pozione preparata da Mr Boo, che conteneva erbe all’arancia, succo di fragola e un pizzico di zafferano.
Il sole splendeva alto a Kinder e tutti gli Spugnetti erano già pronti per la battaglia.
Meli si svegliò con il profumo della cioccolata calda con panna.
Dieci minuti ed era già vestita e pettinata, si sentiva un’energia dentro che le dava la forza di combattere.
Volle portare con sè un piccolo portafortuna che le era stato regalato dal Re e dalla Regina, i suoi genitori, di cui sentiva moltissimo la mancanza.
Arrivati alla Grande Piazza, gli Spugnetti la trovarono desolata. Quattro secondi di puro silenzio e da dietro il bosco spuntarono con aria aggressiva il Grande Orso e la sua squadra.
Questi ultimi tirarono fuori degli enormi tamburi, tromboni, fisarmoniche e strumenti di tutti i generi.
Meli e gli Spugnetti non capivano. Perchè erano arrivati con degli strumenti musicali? Cosa c’era che non andava?
La sera prima il piccione viaggiatore si era dimenticato di aggiungere che lo scontro si sarebbe svolto a suon di musica.
Gli Spaghetti erano disarmati …casettagnomi

… CONTINUA …

Claudia Brizzi (IE)

98840cookie-checkLa chiave dorata – seconda parte