Il tipo di donna sceso in piazza domenica 13? Non una dell’ amor cortese vista solo come oggetto di desiderio, non una come al giorno d’ oggi vista come una scatola di cioccolatini vuota. Piuttosto una donna più simile a quella dello stilnovismo vista come persona che vuole portare a qualcosa di più profondo, che potrebbe certamente dimostrare a certi politici protagonisti degli scandali recenti che le donne hanno una dignità e che dovrebbero sentirsi proprio come Guido Guinizzelli si sentiva davanti alla donna gentile: inadeguati, non all’altezza.
Qui a Torino, a ritmo di “Se non ora… quando?” le persone erano circa 100 mila: donne, uomini e bambini di ogni età, tutti uniti a dimostrare che le donne non sono bambole con cui giocare, che sanno reagire. Trovate divertenti quella dei gomitoli di lana, che hanno invaso piazza San Carlo ad indicare la nostra unione, e quella degli ombrelli che invece ci proteggono da tutte quelle persone infangano la nostra dignità.
Scena che colpisce invece, è quella di una bimba che urlava a mo’ di slogan: “La dignità non ha prezzo, per tutto il resto c’ è Papi”; non sembra scandaloso che anche i più piccini debbano manifestare per avere un futuro?
Pensare che Dante riteneva la sua amata Beatrice un angelo! E ora? Ora pensate alla TV e alla politica, che fanno passare l’ idea della donna oggetto; ora pensate a quanto queste donne oggetto siano ammirate per le grandi qualità di saper sorridere bene ed essersi sottoposte a interventi chirurgici; ora pensate alla politica che permette che questi messaggi continuino a passare.
Lo so, chi di voi è fresco di studi sullo stilnovismo mi dirà che la concezione della donna da parte di questi poeti è eccessiva, ma a questo vi rispondo: meglio donna angelicata che ragazza di Papi.
Silvia Pettinau