Cosa ci fa uno sparuto gruppetto di sei elementi del Convitto nel profondo Sud?
Vanno a ricevere un premio letterario della Stampa, ovvio! Anna Aglietta, Sofia d’Angelo, Nicolò Patanè ed io, accompagnati da un professor Pizzala più felice che mai e dalla Professoressa Coccolo (in qualità di vice-preside), ci siamo recati il 3 e il 4 maggio scorsi a Benevento, per essere premiati da nientepopodimenochè il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino.
Dopo un viaggio in aereo di circa un’ora seguito da uno in pullman di due, siamo arrivati nella tarda mattinata del primo giorno a Benevento, dove ci siamo subito diretti a degustare alcune specialità tipiche del luogo. L’indagine di mercato è andata a buon fine: l’abbuffata è stata molto soddisfacente e ci ha permesso di godere appieno della conferenza del pomeriggio. Parlavano il Professor Francesco Scolari, che da anni si occupa di giornalismo nelle scuole (che tra l’altro era il tema della conferenza), e il Presidente Iacopino, che ha dato una visione d’insieme della professione giornalistica, definendola non nel modo più roseo. Dopo una breve pausa, si è proceduto per due ore alla trattazione di un altro argomento, molto sentito in questo momento: la libertà d’espressione. Il Presidente non si è sbilanciato facendo sterili critiche di nomi e cognomi, e ha parlato in modo molto esaustivo dei limiti oltre il quale un giornalista non può andare, di cosa faccia realmente notizia oggi, e di quali siano i vincoli a cui un giornalista è legato. Ha poi risposto alla quantità infinita di domande che gli studenti di tutte le delegazioni delle varie scuole presenti hanno voluto sottoporgli.
Al termine della conferenza, i nostri eroi hanno affrontato un’altra piacevole degustazione di piatti autoctoni, dedicando il dopo-cena a simpatiche chiacchierate sulla letteratura. L’indomani, fatti i parchi bagagli che contenevano i nostri miseri averi, il commando si è diretto, con alla testa un professor Pizzala sempre più eccitato, alla premiazione vera e propria. Dopo il discorso di apertura, la giuria dei giornalisti ha consegnato a tutti una medaglia ed un attestato (che è stato conservato più religiosamente della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti), e a quel punto siamo dovuti tornare, vincitori, all’aeroporto di Napoli per imbarcarci sull’aereo per Torino.
Riccardo Tione (4B)