Quattordici canditature ai Premi Oscar 2017 (come “Eva contro Eva” e “Titanic”), sette Golden Globe, il Premio del Pubblico al Toronto International Film Festival e molti altri riconoscimenti internazionali: stiamo parlando di “La La Land”, scritto nel 2010 da Damien Chazelle e uscito nelle sale solo lo scorso anno. Il film è un omaggio ai classici film musicali degli anni ’50 e racconta la storia d’amore fra un’aspirante attrice e un musicista jazz, interpretati da Emma Stone e Ryan Gosling. Grazie alla passione e all’esperienza di Chazelle per la musica e alla collaborazione del suo compagno d’università Justin Hurwitz, che ha composto e orchestrato la colonna sonora, vi è un’attenta cura per i brani del film.
Troviamo una Emma Stone determinata, decisa e fresca, valori attribuibili anche al protagonista maschile. Le interpretazioni dei due attori, uniti alla musica e ai colori che fanno da sfondo, sono un’esplosione di gioia e voglia di vivere che spinge gli spettatori, soprattutto i più sognatori, ad immedesimarsi nei personaggi e ad uscire dalla sala con il ballo nel sangue. Ed è proprio questo il motto del film, il messaggio che vuole trasmettere: la determinazione nel realizzare i propri sogni. Sia Mia che Sebastian, infatti, hanno dei obiettivi che giorno dopo giorno inseguono e che desiderano portare a termine.
Ma la conclusione non svela proprio ciò che vorremmo aspettarci; il finale è amaro e lascia nello spettatore quel sapore acre tipico delle sorprese inaspettate. Chazelle vuole mostrare come, nella vita, le situazioni non vadano sempre come noi le immaginiamo, ma che le cose vere, come l’amore, anche se brevi, durano in eterno. Il tipico musical degli anni cinquanta è stato portato al moderno sul grande schermo, mantenendo, però, una nostalgia e un romanticismo senza tempo. Alcune scene ed episodi, infatti, avvengono un po’ a caso, però, proprio come nella vita, spesso le cose accadono senza una ragione ben precisa, ed è proprio questo il bello.
La coppia che fa scintille aveva già mostrato un’estrema affinità nel film “Crazy Stupid Love”, la commedia drammatica del 2011, e con “La La Land” lo hanno riconfermato.
Insomma, due ore all’insegna di buona musica, aspirazioni, lacrime e sorrisi. Un film in “onore a chi è un po’ folle, a chi ama osare, a chi ama sognare”.
Claudia Brizzi