La notte di Natale

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Era la notte di Natale, la gente correva da un negozio all’altro in cerca del regalo perfetto. La neve cadeva al suolo sotto forma di piccoli fiocchi canditi e tutto il terreno era bianco e soffice.

Scrutavo i visi felici delle persone dalla finestra di casa mia, volevo avere un po’ di compagnia anche io, ma non era possibile: i miei parenti erano morti tutti, ero rimasta l’unica della famiglia John. Mi scese una lacrima che inumidì il mio volto. A interrompere i miei pensieri fu un battito: qualcuno bussava alla porta di casa mia ed io corsi, impaziente di sapere chi fosse.

Quando la porta fu aperta, sentii il sangue salirmi alla testa e il mio cuore prese a battere freneticamente; era lui, il mio ragazzo, Lake Dickens. Era tornato dalla guerra sano e salvo, ma, soprattutto, era tornato da me. Lo feci accomodare sulla poltrona e gli offrii un bicchiere di Cognac invecchiato. Si bagno le labbra e con gli occhi fissi su di me, si alzò, come ipnotizzato. Vedevo che i suoi movimenti erano diversi da prima, il suo sguardo era più intenso e la sua pelle era bianca e ghiacciata.

La guerra lo aveva cambiato. Mi si avvicinò lentamente e, canticchiando parole senza senso, mi baciò delicatamente sul collo.

Sentivo il suo respiro affannato sulla mia pelle e dopo un po’ mi disse “Ti amo” e in seguito mi sussurrò parole come “ Io sono un vampiro”.

Rimasi scioccata dalla sua affermazione e mi levai bruscamente dalla sua morsa d’acciaio che mi cingeva i fianchi, ma la sua forza prevaleva sulla mia e mi strinse forte. Non ebbi il tempo di urlare, che i suoi denti affondarono la mia tenera e diafana pelle. Emisi solamente un lieve lamento.

                                                                               Di Giulia Lecis (1D)

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