La poesia è musica o la musica è poesia?

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Il premio Nobel per la letteratura 2016 è stato assegnato il 13 ottobre a Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan, e ha suscitato tanto scalpore. Perché? Secondo alcuni perché non è stato assegnato alla persona giusta, mentre altri affermano che il cantautore non meriti un premio Nobel per la letteratura.

Dopo la vittoria del premio da parte di Dario Fo nel 1997, che già a lungo era stata contestata, la commissione del premio Nobel è stata coinvolta in un nuovo dibattito: i numerosi contestatori della decisione presa sono gli scrittori provenienti dalle più diverse parti del mondo. Lo stesso Alessandro Baricco, noto scrittore italiano, ha affermato: “La situazione tra Dario Fo e il cantautore americano è diversa, perché per quanto riguarda la scrittura del teatro non ho bisogno di sforzarmi tanto per capire che c’entra con la scrittura. È come se dessero un Grammy a Marìas perché c’è una bella musicalità nella sua narrativa”.

C’è un numero sorprendente di persone che sì, riconoscono il talento di Dylan, ma che contestano la decisione del comitato del Nobel di avergli assegnato il premio.

Il New York Times, nonostante gli articoli favorevoli sul cantante pop, ha pubblicato il pezzo di Anna North in cui la giornalista spiega: “Nonostante sia un musicista meraviglioso, un cantautore di classe mondiale e una figura enormemente influente nella cultura americana non merita l’assegnazione del premio Nobel”.

Anche Valerio Magrelli, poeta e scrittore romano, ha contestato la vittoria di Dylan; ha infatti dichiarato che a Stoccolma è avvenuto uno scandalo che ha riaperto la questione dei rapporti tra cantautori, autori di poesie, romanzi e teatro. Secondo Magrelli dare il premio Nobel ad un cantautore è un atto imperdonabile.

Tuttavia, ci sono buoni motivi per cui la commissione ha scelto di premiare proprio lui, primo fra tutti il fatto che “Il buon vecchio Bob ha portato la poesia abbinata alla musica a un livello superiore. Ha colorato le parole dei suoi pezzi di visioni allusioni e simbolismi, raccontando storie leggendarie quanto enigmatiche, al confine tra sogno e realtà”.

Anche Francesco De Gregori si è dichiarato felicissimo della notizia, secondo lui il Nobel è stato consegnato al più grande scrittore di canzoni di tutti i tempi.

Bruce Springsteen ha recentemente affermato: “Bob ha liberato le nostre menti nello stesso modo in cui Elvis ha liberato il nostro corpo. Ci ha dimostrato che il fatto che questa musica abbia una natura essenzialmente fisica non significa che sia contro l’intelletto”.

La saggista e docente universitaria Sara Danius, nonostante si sia dichiarata non fan di Bob Dylan ma del grande David Bowie, ha detto e ribadito che la scelta dell’Accademia non è stata una scelta casuale ma pensata a lungo, che era nell’aria, infatti la sua candidatura risale al 1996 e più di una volta è stata riproposta. Evidentemente la vittoria “soffiava nel vento”.

Isabella Scotti (2L)

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