Trasferirsi all’estero non è mai semplice, tantomeno per una ragazza di soli 16 anni che ha appena chiuso la propria vita in una valigia e che, salutata la famiglia, si trova in un aeroporto con un biglietto di sola andata in mano. La mente è inondata da dubbi ed aspettative, ma la consapevolezza è quella di fare la cosa giusta: partire per l’anno all’estero è ciò di cui ha bisogno in quel momento.
Si capisce bene ciò che gli exchange students provano prima di partire, quando ci si trova in prima persona al loro posto. Mille domande, incertezze difficili da comprendere, ma al contempo una necessità di cambiamento e crescita personale che spinge a salire su un aereo che cambierà la vita.
All’arrivo in un Paese straniero, senza padroneggiare la lingua locale e con la paura di sentirsi estranei, è piacevole essere accolti a braccia aperte da una famiglia che fa sentire a casa sin dal primo momento, che permette di scoprire nuove tradizioni e che dà la possibilità di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Mi trovo in Germania da oltre cinque mesi, ma il tempo sembra volare. Ogni giorno è pieno di sfide e sicuramente affrontarle non è sempre facile, però sono proprio queste a farmi crescere. La scuola in primis è stata faticosa, soprattutto all’inizio: sono stata catapultata in una classe in cui non conoscevo nessuno, le parole dei professori mi sembravano spesso incomprensibili e le lezioni avevano un’impostazione alla quale non ero abituata. Giorno dopo giorno, ho imparato a padroneggiare la lingua ed a farmi spazio in un ambiente sconosciuto. Ho scoperto che i tedeschi non sono necessariamente persone chiuse: il più delle volte non fanno il primo passo nel socializzare con uno straniero più per rispetto dello spazio altrui che per disinteresse. Se da un lato fare amicizia è stato complesso, devo ammettere che, una volta creati, i legami interpersonali sono davvero forti e difficili da sciogliere.
Un aspetto che mi ha colpita della quotidianità tedesca è l’importanza attribuita all’autonomia. Sto imparando ad essere indipendente ed a gestire al meglio il mio tempo libero tra scuola, attività extracurricolari, uscite con gli amici e tempo passato in famiglia. È fondamentale compiere autonomamente le proprie scelte e affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Un modo di vivere che mi sta spingendo a diventare più consapevole dei miei interessi e di quello che mi sta intorno. Le persone sono più dirette e nelle discussioni vanno dritte al punto, aspetto che si sposa bene con l’idea di puntualità e precisione così presente nell’immaginario collettivo al di fuori dei confini tedeschi.
I momenti difficili ci sono, ma non c’è la nostalgia di casa. Ogni giorno, la possibilità di scoprire meglio chi sono è decisamente un regalo. L’unicità di questa esperienza non è solo quella di un anno di studio all’estero, bensì l’occasione di affrontare le proprie insicurezze e emozioni mai provate prima.
In questo momento, solo il pensiero della valigia in mano e della confusione pre-partenza fa nascere un sorriso: ci si rende conto di aver fatto molta strada e, soprattutto, che non esiste una destinazione predefinita. E’ solo l’inizio di un viaggio che continuerà per tutta la vita. Qualsiasi sfida apparentemente insuperabile, in fin dei conti, è sempre un’opportunità per crescere.
Benedetta Pangallo