Xenofobia è un termine che indica ogni atteggiamento di forte avversione per tutto ciò che è straniero.
La xenofobia è soprattutto una reazione di difesa di comunità e culture autoctone di fronte al contatto con persone, modi di vita e di pensiero sentiti come diversi e minacciosi.
Gli sconvolgenti eventi che negli anni novanta hanno percorso e scosso l’universo dei paesi dell’est, hanno dato il via ad un imponente ed inarrestabile flusso di immigrati che, insieme all’ondata umana proveniente dal sud del Mediterraneo, preme con sempre maggiore insistenza alle porte dei paesi opulenti del “vecchio continente”.
I recenti fatti di cronaca accaduti in un piccolo paese del sud Italia, Rosarno, ci rimandano all’idea delle condizioni di vita in cui si trovano i cosiddetti “extracomunitari”, sovente sbandati, privi di reale assistenza, relegati alle periferie degradate delle metropoli, facile preda del crimine organizzato che li recluta come sua manovalanza, anche se recenti provvedimenti legislativi hanno creato condizioni di migliore vivibilità.
Paradossalmente, è con la realizzazione dell’Unione Europea che risorgono i nazionalismi ed i patriottismi; forse è soltanto il bisogno di conservare la propria identità storico culturale o è il timore di essere sopraffatti da popoli ritenuti, a torto o a ragione, più potenti o influenti fra gli stati membri.
Di certo cresce l’ostilità nei confronti dello straniero proveniente da un mondo che non condivide la medesima storia comune e la stessa religiosità, come l’universo islamico e quello africano.
Se poi alcuni di questi stranieri si macchiano di crimini, destando così allarme sociale, prende corpo una vera e propria intolleranza, che può manifestarsi con forme violente di rigetto e di emarginazione.
Oggi è necessario che i paesi occidentali, dinnanzi al fenomeno dell’immigrazione, adottino interventi politici mirati alla regolamentazione degli ingressi, tutelando nel contempo la dignità umana.
Non è facile raggiungere un equilibrio nella gestione di un problema così complesso se solo si tiene conto delle attuali difficoltà in cui versa la nostra economia; è indispensabile tuttavia esplorare tutte le strade possibili per evitare che in questo millennio il vecchio continente, anziché essere crocevia di razze e di culture, come storicamente è sempre stato, si trasformi in una polveriera di odi interetnici.
Ilaria Dosio (2B)