5. Fazzoletti di carta: non ci credi? Prova allora a sopravvivere per un’intera giornata senza andare in bagno! E sì, con bagno intendo proprio quei luoghi sovraffollati (almeno quelli femminili), del tutto sprovvisti di: carta igienica, sapone, lucchetti, porte (talvolta) e chi più ne ha più ne metta. Consiglio: i bagni del CLIFU sono a cinque stelle, ma non farti beccare ad andarci troppo spesso perché un avvoltoio sorveglia costantemente la porta! Il trucco sta nel fatto che Palazzo Nuovo è un po’ come il Purgatorio, più sali e più ti avvicini al Paradiso delle Toilettes!
4. Statini: è banale, perché la prima cosa che s’impara all’Università è che “no statino, no party”; se sei fortunato capiti di fronte ad un professore clemente che con un affabile sorriso ti dice che non c’è alcun problema. Purtroppo, però, circa l’80% dei professori NON è clemente e, dopo averti fatto una predica di quattordici ore su quanto tu sia un disgraziato, ti rimanda a casa senza aver dato l’esame infischiandosene di tutte le notti in bianco passate sul suo dannato libro! Perché capita? Perché in genere nell’ansia generale pre-appello lo statino è l’ultimo dei tuoi pensieri: pensi che a stamparlo ci si mette un attimo, il box è sempre aperto e rimandi. Errore fatale! Perché il fato, l’allineamento dei pianeti o semplicemente la solita sfiga manda in tilt tutti i computer del box quando A TE serve urgentemente lo statino!
Consiglio: stampali tutti a inizio anno, ci metti cinque secondi e non te ne devi preoccupare! E se la mattina dell’esame lo scordi a casa? Beh, allora sei proprio un caso perso!
3. Monete da un euro: non puoi sapere quante volte le matricole scambiano noi studenti più vecchi per dei senza tetto pronti a derubarli di tutti i loro soldi. In realtà, siamo talmente scemi che organizziamo gruppi di studio in biblioteca e davanti ai temibili armadietti iniziamo una compravendita che non finisce più! Ti spiego meglio, prendiamo la Solari-Tabacco: è una biblioteca che si trova proprio dentro Palazzo Nuovo; è calda e accogliente, i tavoli sono grandi e comodi (non immagini le dormite!) e ci sono la macchinetta del caffè e le fotocopiatrici a “bun pat”. Insomma, una figata! Ma ci sono quei dannatissimi armadietti in cui sei costretto a posare la borsa (sia mai che rubi un libro! Come se quelli che abbiamo da studiare non fossero sufficienti!) che si chiudono solo con una moneta da un euro. Consiglio: prima di uscire da casa, fai un salto nel portafoglio di tua madre e chiedile di fare un investimento sul tuo futuro, in comode rate da un euro! Se poi ti prende a calci, opta per un caffè al bar così da cambiare qualche banconota!
2. Amici: non mi fraintendere, non intendo i Veri Amici, ma gli amici e basta. La prima volta che entri in un’aula di lezione devi essere moooooolto attento! Non schifare i primi posti, ma anzi prediligi sempre la seconda o al massimo la terza fila! Lì troverai i così detti “secchioni”: li individui subito perché sono arrivati in aula come minimo quaranta minuti prima della lezione, si sono accaparrati i posti con una migliore acustica/visuale e hanno già sistemato innumerevoli penne colorate, evidenziatori, post-it sul banco, ma soprattutto hanno già aperto il bloc-notes e scritto la data. Il tuo obiettivo è diventarci amico, devi mimetizzarti fra loro e fingerti secchione. In questo modo ti accetteranno nel loro gruppo e potrai vivere a loro spese! Che cosa significa ciò in termini pratici? Semplice, vuoi tagliare o restare a casa a dormire? T’inventi un’influenza o una visita medica e li preghi di passarti gli appunti. Non hai voglia di studiarti un libro e ti accontenteresti di un riassunto? Chiedi a loro e saranno estasiati di poter condividere il loro capolavoro letterario! Non hai mai voglia di leggerti avvisi su avvisi o non ti ricordi mai le scadenze? Diventeranno i vostri segretari di fiducia senza neanche doverlo chiedere!
Tuttavia, siccome i “secchioni” sono comunque esseri umani, e generalmente dotati di un Q.I. notevolmente maggiore del tuo, devi essere scaltro e non farti beccare!
1. Metro: con “Metro” non intendo, ovviamente, lo strumento di misurazione, bensì il giornale che distribuiscono un po’ ovunque. Cosa c’entra con la laurea, vuoi sapere? Serve praticamente sempre: appena entri in Università, il primo pensiero è un caffè con il giornale, leggi giusto i titoloni (i maschi salteranno direttamente alla sezione calcio), poi la lezione inizia e dopo dieci minuti capisci che lo sproloquio non è U.S.E. (ovvero, nel mio gergo, Utile al Superamento dell’Esame). L’occhio cade sull’oroscopo: non credi a queste cose, ma c’è di meglio da fare? Alzi lo sguardo sulla pagina e inizi a fissare la guida tv per decidere cosa hai voglia di guardare stasera, finché non lo noti. E’ bellissimo nella sua semplicità: il CRUCIVERBA! La maggior parte delle matricole non è allenata e a me piange il cuore vederli lasciare a metà il gioco enigmistico, ma ho fiducia in loro e so che, perseverando nello studio, diventeranno abbastanza bravi da completarlo. Ma la verità è che, al 99,9%, all’esame vi capiterà una domanda che avete già saputo risolvere nel cruciverba. E a quel punto sì che sarete fieri della vostra applicazione e tenacia enigmistica!
Giulia Porcellana