Sul tavolo del Parlamento c’è la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis ad utilizzo medico e personale. In Parlamento quasi tutti i deputati hanno votato SÌ, ma la questione non è andata fino in fondo, o almeno così sembra, perché in Italia la cannabis non è ancora legale. Il possesso è ancora punito con multe, la sostanza viene requisita e in casi estremi si rischia l’arresto per spaccio di droga se si possiede una dose troppo elevata. Invece se fosse legale non ci sarebbero una marea di problemi che oggi persistono: ad esempio, il costo dei processi penali e la permanenza degli spacciatori nel penitenziario è a spese dei contribuenti. Ovviamente sono necessari limiti ben definiti per il possesso e, dopo l’assunzione, bisogna tenere a mente tutte le raccomandazioni e gli inviti alla prudenza. Oltre all’ uso medico, quello ricreativo non farebbe così male occasionalmente a detta degli scienziati.
È da sottolineare la coerenza dello Stato: la cannabis non è legale, ma se si va da un tabaccaio qualsiasi è possibile acquistare cartine lunghe, carta filtro, grinder, bong, tutto l’occorrente con cui è certamente possibile fumare tabacco, ma che il più delle volte, però, viene acquistato per fumare altro. È insensato.
Legalizzandola, si creerebbe una situazione più favorevole economicamente per lo Stato: al pari di tabacchi e alcool, la cui vendita porta grandi profitti (in tasse), si abbatterebbero molti costi togliendo di mano alla criminalità organizzata il monopolio sul commercio della marijuana, ci sarebbe anche un guadagno tramite le tasse imposte sulla sostanza e una decrescita dei consumatori, dovuto alla perdita del senso di trasgressione, come dimostrato in altri paesi dove è legale, come, ad esempio, in Portogallo.
Passando alla parte scientifica poi, è dimostrato che non è tanto nocivo quanto altri vizi umani. In Italia ci sono ormai ogni anno, in media, 344 morti per assunzione di droghe leggere, contro i 40 mila morti a causa dell’ alcool e gli 83 mila a causa del fumo [fonte Istat]. Ciò dimostra che le droghe leggere non sono così dannose rispetto ad altre sostanze che, invece di essere controllate, sono assolutamente legali!
È dunque incoerente. Con le parole di J-AX, allora, si potrebbe dire una cosa “a tutto lo stivale, a tutta Italia: legalizzala!”
Fabio Cannizzo