Le(s) prime(s) difficoltà(s)

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Se pensate che la Spagna sia solo toro, flamenco e paella, e se credete che per parlare lo spagnolo basti aggiungere una  -s alla fine di ogni parola, allora vi consiglio di venire a studiare questa lingua “elementare” all’Umberto I, dove dopo 5 anni di grammatica, letteratura e cultura spagnola, anche se non vi  impegnate molto sapreste parlare ore,  ore  ed ore  delle abitudini ispaniche.

Per esperienza personale vi consiglio di non scoraggiarvi al primo ostacolo,non spaventatevi troppo se non vi viene naturale, i primi 3 mesi  è abbastanza duro familiarizzare con la nuova lingua. Io sono arrivata in prima liceo che sapevo dire solo HOLA e GRACIAS; insomma,  due parole  che in Italia sanno dire perfino i muri. Quasi tutti i miei compagni avevano già fatto spagnolo alle medie, perciò ero abbastanza sconfortata. Dopo una settimana il nostro insegnante ci ha dato i risultati della prima verifica, quella che, in teoria, dovrebbe alzarti la media, e dalla sua bocca iniziarono ad uscire un’infinità di 10 e di 9,5. Poi, per ultimo, arrivò anche la mia verifica: 8, ero riuscita a scrivere in latino il verbo SER!

Poi generalmente dopo il primo mese si inizia disperatamente a disegnare cartine della Spagna e dell’America latina, ma mentre i miei compagni ricevevano sempre commenti come: PERFECTO! MUY BIEN! o EXCELENTE! Io sentivo sempre dirmi “NO TE PREOCUPES, ESTOS SON LOS PRIMEROS, ESTOY SEGURO DE QUE LOS OTROS TE IRAN DE MANERA MEJOR”.

Però se voi continuate a studiare piano piano inizierete ad acquistare familiarità con questa materia e dopo i primi mesi di sconforto inizieranno ad arrivare buoni risultati. Man mano che passerà il tempo non riuscirete più a togliervi di torno questa lingua, inizierete a pensare in spagnolo, a cucinare  in spagnolo, a prendere appunti di latino in spagnolo e perfino a fare la doccia in spagnolo.

Fin da piccola sono sempre stata convinta del fatto che non si potesse imparare una lingua straniera in un istituto ma, come dice Einstein “nasciamo su un muro di convinzioni destinato a sgretolarsi con la crescita” infatti, ora, dopo poco più di due anni, ho imparato preposizioni  di cui in italiano non conosco neanche l’esistenza, come la SUBORDINADA TEMPORAL ADVERBIAL CON VALOR DE FUTURO.

Mi ricordo ancora che la mia prima parola è stata ALBAHACA…

Maria Basso (3F)

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