Lione: la città delle luci

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foto amerio 4L’esperienza lionese mi ha  permesso di assistere alla quarta festività mondiale per frequentazione (preceduta da eventi come il Carnevale di Rio e l’Oktoberfest di Monaco) ossia La Fête des Lumières.

La storia di questa importantissima festività risale al 1850, quando le autorità religiose della città di Lione bandirono un concorso per la realizzazione di una statua della Vergine Maria, che aveva protetto la città dalla peste del XVI secolo. Questa importantissima statua sarebbe stata posizionata in cima alla basilica di Fourvière, anch’essa costruita per ringraziare la Vergine. La scultura scelta fu quella di Joseph-Hugues Fabisch.

L’inaugurazione era programmata per l’8 settembre 1852, ma venne rimandata a causa di un’inondazione della Saona, che insieme al Rodano  rende questa città unica nel suo genere.

La mattina dell’8 dicembre, giorno prescelto come seconda data di inaugurazione, un temporale molto violento si abbatté su Lione generando incertezze sul da farsi. Le autorità religiose erano pronte a annullare l’evento, quando improvvisamente il cielo si schiarì. La popolazione lionese, quasi spontaneamente, decise allora di accendere delle candele e disporle alle finestre; così, al calare della notte, la città intera si illuminò. 

Da quel giorno nacque la ricorrenza. 

Ogni anno, infatti, la popolazione lionese dispone alle finestre dei «lumignons», piccole candele contenute in un bicchiere, e percorre le vie della città per ammirare lo spettacolo.

Dal 1989, durante la municipalità di Michel Noir, la festa, inizialmente spontanea, viene accompagnata dalle prime installazioni di luci nei monumenti più importanti e caratteristici di Lione. 10 anni più tardi sarà invece Raymond Barre a estendere la festa a 4 giorni, dandole poi il nome conosciuto in tutto il mondo ancora oggi di Fête des Lumières.

Da quel momento la festa si trasforma in un evento turistico che raccoglie milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Ho avuto la fortuna di far parte della marea di persone presenti dal 5 all’8 dicembre e di poter ammirare alcune delle 32 installazioni del 2024 sparse per il centro della città. Tra queste meritano una menzione particolare “Le retour du petit géant” nella Place des Terreaux, “La région des lumières à Fourvière” alla Basilique de Fourvière e “Laniakeahorizon24” nella Place Antonin Poncet. 

Sfortunatamente non ho potuto visitare tutte le installazioni a causa dell’immensa quantità di persone presenti che rendevano lo spostamento in metro, ma anche a piedi, molto lento, nonostante l’ottima organizzazione della municipalità. 

Al calore delle luci si unisce anche la presenza di molti stand, curati principalmente da associazioni di volontariato, che vendono i tipici vin chaud e chocolat chaud con l’obiettivo di scaldare ancor di più le fredde serate di dicembre.

Vale la pena di visitare Lione in qualsiasi periodo dell’anno, ma, se si ha la fortuna di poter scegliere quale, indubbiamente l’8 dicembre deve essere una data compresa nel viaggio. 

Eugenia Amerio

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