Guardando i video su youtube che mostrano le sedute della giunta regionale del Piemonte, un dubbio sorge spontaneo: si tratta di persone responsabili, che decidono della gestione delle risorse e delle finanze, o di lottatori di professione?
Potrebbe balenare in mente l’idea che ci siamo messi nelle mani di chi, per farsi ascoltare o per dissentire, alle parole preferisce i pugni.
Ma da cosa è nato questo diverbio trasformatosi in un incontro di wrestling?
La consigliera regionale Mercedes Bresso ha espresso il suo pensiero sullo scandalo delle spese dei gruppi consigliari; dopo pochi secondi è scoppiato un tafferuglio tra i capi gruppo di Fdi e Pd (il partito della Bresso) e si è arrivati addirittura alle mani.
Tralasciando il motivo della rissa, è un atto di inciviltà cercare di imporre le proprie ragioni con la violenza. L’immagine evocata nell’immaginario collettivo non è certo lusinghiera sia vista da chi ha scelto queste persone come portavoci sia da chi dall’estero può permettersi di giudicare le nostre scelte e per estensione la nostra capacità di ragionare. Non si può pretendere rispetto sulla scena nazionale se non si è in grado di tenere un discorso moderando i toni e le reazioni.
Nonostante questo episodio di cronaca non sia onorevole, di certo non c’è mai limite al peggio! Fa accapponare la pelle il motivo per cui è scoppiato il pandemonio: le spese pazze dei consiglieri regionali vanno dai coperti riservati al ristorante di lusso al pacchetto di patatine. Tra l’altro a dispetto della crisi economica questi funzionari ricevono degli stipendi da favola, che basterebbero a sfamare una famiglia monoreddito per dei mesi. Ma si sa, il mondo non è uguale per tutti, oggi più che mai c’è chi può e chi non viene punito. Personalmente il caffè non lo pago che ai miei amici!
Beatrice Cagliero (2B)