Venerdì 21 ottobre 2016, il Convitto ha avuto come ospite d’eccezione Marco Tardelli, il famoso calciatore italiano che ha segnato il 2° goal – quello del celebre urlo – nel corso della finale dei Mondiali dell’82. Erano presenti alcune classi del liceo, delle scuole medie ed elementari.A fargli compagnia durante la conferenza c’erano anche Myrta Merlino, giornalista de La7, e il senatore Stefano Esposito. Il famoso centrocampista, parlando della sua storia, ha raccontato di quando da bambino – lui che era nato in una famiglia povera – veniva ostacolato dalla madre che non voleva che giocasse a calcio,semplicemente perché aveva un solo paio di scarpe che doveva usare la domenica e che avrebbe potuto rovinare. Inoltre era molto mingherlino e correva il rischio di ammalarsi. Per questi motivi andava a giocare con gli amici di nascosto e poi lavava i vestiti alla fontana per non essere scoperto dalla madre.Quando gli è stato chiesto come abbia fatto ad arrivare così in alto, ha risposto di non aver mai mollato, coltivando il proprio talento incessantemente, ma anche di avere avuto un pizzico di fortuna e i consigli giusti per rincorrere il suo sogno. Diventò famoso per “quell’urlo” che fece ai mondiali di calcio: segnò per la sua patria, l’Italia. L’urlo durò solo sette secondi, ma quei secondi cambiarono la sua vita. Da subito fu fiero di quel gesto, ma quando si rese conto che le persone lo ricordavano solo per questo, iniziò quasi a rinnegare quel momento. Dopo anni, si rese conto però di non odiare quell’attimo che aveva detto di disprezzare, ma di averlo accettato. Nella prima parte della sua carriera giocò nella Juventus; per lui fu un’esperienza indimenticabile, piena di belle emozioni e di momenti speciali. Dopo anni di gioco e di esperienza, venne acquistato dall’Inter; al contrario questa fu un’esperienza da dimenticare. All’Inter, Tardelli fece dei bei gol, ma per lui non fu la stessa cosa che giocare nella Juventus, la squadra che più sente “sua”; lì aveva lasciato i compagni, il divertimento e persino l’amore per il calcio: certo la passione c’era, ma non fu la stessa cosa. Tardelli ebbe una carriera meravigliosa e ricca di bei momenti; assieme ai suoi compagni costruì un legame di amicizia che tutt’oggi mantiene ancora vivo.
Mikaela Alessandro (1F), Fabio Cannizzo (2L),Nicole Lomuscio (2G)
Isabella Scotti (2L), Francesco Ifrigerio (1F)