Uno dei prodotti canadesi, o meglio, IL prodotto di provenienza canadese riconosciuto a livello mondiale è, senza ombra di dubbio, lo sciroppo d’acero.
Dal momento in cui gli autoctoni scoprirono la linfa zuccherina generata dagli aceri, lo sciroppo d’acero è parte integrante della cultura canadese, tanto che la foglia d’acero svetta al centro della bandiera nazionale.
Con l’arrivare della primavera, i nativi americani recuperavano l'”acqua d’acero” per mezzo di utensili di legno inseriti all’interno delle incisioni operate nella corteccia degli aceri. In seguito, la linfa veniva concentrata in sciroppo: per ottenere uno sciroppo più trasparente, la linfa raccolta veniva congelata per più notti e il ghiaccio formatosi in superficie veniva successivamente rimosso; al contrario, se si immergevano delle pietre molto calde nella linfa, l’acqua contenuta in quest’ultima evaporava fino ad ottenere uno sciroppo più scuro e caramelloso.
Lo sciroppo d’acero è quindi un prodotto unico, di cui il colore e il sapore cambiano nel corso della stagione, che va normalmente da metà marzo a metà aprile, quando le temperature notturne sono ancora sotto lo zero e quelle diurne sono tiepide.
Sono necessari dai 30 ai 40 litri di linfa d’acero per produrre un litro di sciroppo e un acero può generare dai 60 ai 160 litri di linfa per stagione.
Dal momento che la sua produzione di prodotti d’acero corrisponde al 93% della produzione canadese ed è pari al 75% della produzione mondiale, il Québec, la più estesa provincia del Canada, va fiero dei suoi cinque milioni di galloni (1.892.705.890 litri) di sciroppo d’acero annuali. Oltre 200 “cabanes à sucre”, capanne nate per la raccolta e l’ebollizione della linfa, sono ripartite sul territorio quebecchese. Oggigiorno, quest’ultime offrono i pasti tradizionali, tutti preparati con un’abbondante dose di sciroppo d’acero. Inoltre, in ogni “cabane à sucre” che si rispetti non può mancare la “tire sur la neige”, sciroppo d’acero riscaldato e di conseguenza più consistente. La “tire” viene quindi deposta ancora calda sulla neve e, servendosi di una piccola spatola in legno, chiamata “palette”, è possibile sollevarla dalla neve e arrotolarla. Non resta altro che assaporarla ed è a questo punto che si comprende la ragione per la quale questo prodotto d’acero si chiami “tire”, dato che una miriade si creano di filamenti donando un effetto simile a quello della mozzarella che si sfilaccia quando si addenta una pizza.
Gli acericoltori del Québec si impegnano dunque a organizzare la produzione dello sciroppo d’acero e dei suoi derivati, prodotti naturali di qualità che contribuiscono all’economia nazionale ed emblemi che permettono al resto del mondo di scoprire le tradizioni e le dolci specialità della provincia.
Lucrezia Bernardini (4B) – Corrispondente dal Canada