Marco Braico all’Umberto I: il profumo della gioia di vivere

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marco braico all'umberto IGiovedì 21 Aprile, in Aula Magna, i ragazzi dell’Umberto I hanno assistito all’incontro con Marco Braico, professore di matematica e fisica di Volvera e autore del libro “La festa dei limoni”. La conferenza è iniziata con una presentazione video dei libri scritti precedentemente; subito dopo il professore ha posto al pubblico varie questioni, tra cui: “Quanti ragazzi si sentono scrittori presenti in aula? Quanti con un telefono cellulare e con whatsapp installato? E, infine, qual è la media dei gruppi nel famoso social?”. Con ironia ci ha fatto capire che i giovani, considerando che i messaggi raggiungono i 2 milioni e 600 mila caratteri, leggono circa otto romanzi all’anno. Il suo è formato da circa 300 mila caratteri. Continuando a parlare del libro ha affermato: “Un romanzo trasmette emozioni, e le emozioni sono gratis”. Sucessivamente è stato trattato un tema delicatissimo, quello della sua leucemia. Ha raccontato come la malattia l’ha portato ad un mese di chemio e trapianto di midollo in ospedale. “Non vedevo nessuno, li riconoscevo dalla voce e dagli occhi”. Leggendo il suo libro, e ascoltando l’autore, si capisce come, quando scopri di avere una patologia grave, i beni materiali, in particolare il denaro, perdano valore e come i rapporti umani diventino essenziali. “Bisogna essere felici del successo degli altri”, ha affermato. Proseguendo con la conferenza ha spiegato che la perdita dei capelli fa piangere una donna, la quale per i suoi figli è sempre forte, dimostrando così come l’uomo sia estremamente fissato con l’aspetto esteriore. Ha però subito ribadito: “La seduzione sta negli occhi, nelle mani e nella voce”. Braico, che dal 2011 raccoglie tutto il denaro delle vendite del libro e lo dona in beneficienza o compra stumenti necessari ai pazienti, ha raggiunto vari obiettivi: due di questi sono delle Cyclette donate alle Molinette di Torino (2004) e due anni dopo diciotto televisori nello stesso ospedale. “Ho un modo di fare che potrebbe essere d’aiuto ai pazienti che sono tristi”, ha detto commosso. L’autore, ricordando i momenti più tristi della malattia e alcuni compagni di stanza, spesso si emoziona, dimostrando grande sensibilità. Prima di terminare la conferenza ha raccontato la sua esperienza nel vedere una madre che salutava il figlio adolescente entrando nel reparto di animazione; il suo sguardo era dignitoso e non mostrava segni di debolezza. Oggi Fabio, il sedicenne che a quell’epoca stava entrando in reparto per combattere la malattia, ha un figlio, e il suo padrino è proprio Marco.

“Siate solari con le persone che non lo sono, siate portatori di sorriso”. Queste parole, ricche di emozione e speranza, hanno chiuso in bellezza l’incontro che, senza dubbio, è stato un momento particolare per conoscere da vicino quello che è il mondo di un paziente malato e per farci capire quanto siamo fortunati di poter, ogni mattina, avere “un secondo per sorridere”.

(Per acquistare “La festa dei limoni” e conoscere i traguardi raggiunti dall’autore http://www.lafestadeilimoni.it/ )

Claudia Brizzi (4E)

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