Si considerino 7 studenti appartenenti all’insieme U, Umbertini, sottoinsieme dell’universo L, Liceali, e un numero n di altri insiemi scolastici disposti in ordine elicoidale (raggio r e lunghezza x) partecipanti all’evento F, Festa della Matematica, realizzatosi dalle 9 alle 17 di venerdì 9 marzo 2012. Se il limite per s, numero di esercizi svolti, che tende a zero, è più infinito, quante probabilità ci sono che l’insieme di partenza U accumuli sufficienti eventi favorevoli a classificarsi per la gara finale?
“La matematica è il gioco della vita”. Chi l’avrebbe mai detto? Soprattutto fra gli studenti dell’universo L. Eppure le 36 scuole che hanno affollato il Lingotto lo scorso venerdì della matematica ne hanno fatto un gioco davvero. Nessun calcolo probabilistico di Black Jack. Nessun metodo infallibile per vincere al Totocalcio o al Superenalotto. Nessun gioco di prestigio. Solo la possibilità di stupirsi sentendo indovinare il proprio numero di scarpe. Incredibile. O comprensibile una volta scoperto il trucco che, come ha dimostrato il prof. Ennio Peres, vero “trucco” poi non può essere considerato: qualche calcolo elementare (elementare in matematica è tutto ciò che non si allontana da somma, prodotto e competenze di base: niente paura il calcolo logaritmico non è necessario …) e il gioco è fatto. Qualcosa di nuovo con cui abbindolare gli amici. Un po’ meno noioso delle infinite lavagne derivate e ri-derivate.
Solo al termine delle conferenze è arrivato il momento di affrontare la sfida vera e propria: una competizione a squadre inserita nell’ambito delle Olimpiadi Nazionali della Matematica. “La gara consiste nella risoluzione di un certo numero di problemi in un tempo prestabilito (2 ore)”. Un gioco da ragazzi. Trentasei tavoli sono stati posizionati lungo la rampa elicoidale del Lingotto. Trentasei tavoli occupati da squadre preparatissime e pronte a tutto per dimostrare la loro abilità e far valere l’orgoglio della propria scuola. Carta e penna. Righelli, squadre, goniometri e compassi. Magliette coordinate per l’occasione. Si gioca il tutto per tutto sperando di aggiudicarsi la Coppa Gatteschi. Solo la squadra di studenti U sembra aver adottato una strategia diversa. Il tavolo 11 contrassegnato dal cartello “Liceo Scientifico Internazionale annesso al Convitto Nazionale Umberto I” si è presto coperto di bottiglie d’acqua, lattine di Coca Cola, penne, matite, pennarelli, panini al salame, biscotti, mele e cioccolata. “I componenti di ogni squadra possono collaborare tra di loro nella risoluzione degli esercizi”. La formazione 6+1, improvvisata pochi giorni prima dei giochi, poteva rivelare le sue potenzialità: sei “scienziati”, un “classicista” e Biancaneve. “Problema n.1: Il Giardino Fiorito del castello è di forma triangolare. Biancaneve sta passeggiando all’interno del Giardino Fiorito. (…) Per valutare quanto tempo impiegherà, Biancaneve calcola il rapporto fra l’area del Giardino e l’area del triangolo formato da lei, dal fazzoletto e dallo scialle. Che numero trova?” La proverbiale ironia dei matematici. Due ore passate ad arrovellarsi in compagnia dei sette nani. Due ore tentando di mettere in gioco qualsiasi capacità o competenza matematica mai acquisita. Due ore respirando aria densa di sana (si spera) anche se a volte un po’ esaltata competizione. Strategia incontestabilmente efficace. Formazione inequivocabilmente vincente. Ventisettesimo posto in classifica. Con 56 punti. Evidentemente non è bastato. A classificarsi primo per questa edizione il Liceo Cattaneo con 1059 punti, ma non bisogna disperare: c’è sempre l’anno prossimo. Nei giochi d’altronde, si sa, l’importante è partecipare.
Federica Baradello (5F)