Piazza Valle Stretta è cosparsa di macchie colorate, tutti i Convitti riuniti con i loro colori e le loro bandiere. Nel freddo di venerdì mattina si concludono le Convittiadi 2010 con la premiazione finale. Parte l’Inno ufficiale delle Convittiadi, i ragazzi nel frattempo cercano di posizionarsi attorno al tavolo delle coppe e delle medaglie in maniera più o meno ordinata. Problemi di microfono, ma non manca il saluto del Sindaco Francesco Avato che ricorda l’appuntamento per l’anno prossimo e augura un clima migliore.
Incominciano le premiazioni: i primi ad inaugurare la cerimonia sono i ragazzi del Convitto Chabod di Aosta, che ricevono una targa ad onorare il loro comportamento corretto e sportivo durante l’evento.
Segue la consegna delle medaglie per i tornei di volley, basket, sand volley, corsa campestre, nuoto, scacchi ed infine tennis tavolo.
Particolare emozione torinese nel ricevere ben dieci medaglie nelle varie specialità del nuoto, per un totale di diciannove medaglie complessive, ma anche Cividale si fa sentire con le sue dieci meritate medaglie.
Fra un Convitto e l’altro interviene il Rettore del Convitto per sordi di Roma, Rosella Puzzuoli: tanti complimenti a tutti i partecipanti per la loro capacità di divertirsi e stare assieme, nonostante le accese competizioni, il tempo avverso e tutti gli imprevisti. Ha proprio ragione Rettore, forse i ragazzi in questo hanno avuto davvero una prontezza di spirito, forse più responsabile degli adulti. Tutti poi si congratulano con la direttrice stessa e con i suoi ragazzi per le coinvolgenti e apprezzatissime performance musicali.
La tifoserie più o meno esuberanti sostengono gli atleti, dimostrando tutta la loro soddisfazione; grida, cori che quasi impediscono al presentatore Orlando Ferraris, intervenuto grazie al supporto del Comitato Italia 150°, di proseguire con la premiazione.
Ma che altro si può pretendere? La soddisfazione di vedere la propria scuola riconosciuta, i propri amici, i propri compagni con una medaglia al collo è qualcosa che scalda, cuore e anima. C’è chi continua a gareggiare anche ora, competizioni fra slogan e cori fantasiosi, un botta e risposta che vivacizza l’atmosfera. Un gioco per divertirsi, per sfogare l’allegria ancora un poco. Si distinguono fra gli altri i rumorosissimi convitti di Milano, Torino, Cagliari, Napoli e Cividale, particolarmente orgogliosi delle loro numerose vittorie, anche se di certo nessun istituto si è dimostrato timido nelle incitazioni.
Grandi ringraziamenti a Francesco Chiaravalloti, responsabile del Comitato Organizzatore,che per cinque giorni non ha avuto un momento di pace neanche a notte fonda, impegnato a risolvere problemi logistici e affini.
Discorso conclusivo da parte del Rettore del Convitto ospite Umberto I di Torino, Pietro Teggi, che saluta colleghi, collaboratori, allievi suoi e non, invitando tutti a partecipare il prossimo anno alla V edizione delle Convittiadi, sempre a Bardonecchia. Applausi, foto, risate. Umbertino e Umbertina salutano per quest’anno quella parte d’Italia che il Piemonte ha avuto il grandissimo onore di ospitare. Stranamente niente pioggia. Anche la sfortuna riconosce la bellezza e la sportività del momento, frenando il suo influsso meteorologico malefico e rendendo merito al merito.
Eugenia Beccalli
Caporedattore Ufficio Stampa
Convittiadi 2010