E’ Mercoledì sera, in programma c’è la Mezzanotte bianca: una mezzanotte, quindi, in cui non si dorme, ma si assiste a spettacoli e si va in giro per le strade. In teoria. La nostra però può essere considerata una notte bianca anche sotto un altro aspetto, questo legato al tempo atmosferico: la pioggia che da quattro giorni perseguitava con fantozziana insistenza Bardonecchia si è tramutata in neve. Neve il cinque maggio sulle strade di Bardo, neve per la nostra mezzanotte bianca, ma soprattutto neve sui nostri ombrelli e sui nostri piedi di redattori coraggiosi che hanno sfidato una nuova intemperie – la vecchia pioggia pare ormai averci abbandonati – per presenziare ai concerti che hanno avuto luogo nell’elegantissimo teatro del Palazzo delle Feste. Tra una performance e l’altra ne abbiamo approfittato per intervistare i musicisti delle scuole Medie dell’ Umberto I di Torino, la loro insegante prof.ssa Dragone e una personalità di spicco nel panorama organizzativo delle Convittiadi.
Qualche domanda ai musicisti torinesi …
Siete soddisfatti della vostra performance?
Non è andata male, però poteva andare meglio.
Vi piacevano i pezzi?
Sì, molto.
I problemi organizzativi vi hanno un po’ scombussolati?
No, non tanto.
Il brano che solitamente preferite eseguire?
Non saprei, ognuno ha i suoi gusti: per esempio alcuni preferiscono il brano che non abbiamo potuto eseguire, “The Blues Brothers”, qualcun altro invece ama di più altri generi, come quello di “Hava Naghila”, il primo brano che abbiamo suonato.
Quanti di voi partecipano anche alle gare sportive?
Siamo saliti in tredici per suonare, gli altri invece erano qui già da prima per partecipare alle competizioni sportive.
Da quanto tempo vi preparate per questo concerto?
Da quasi un anno, studiamo i pezzi da settembre.
… e alla loro insegnante, la prof.ssa Dragone
Quanto tempo è stato necessario per preparare lo spettacolo?
Alcuni pezzi comincio già a farli studiare in prima perché hanno il si bemolle e sono abbastanza facili, come “Oh when the saints” e “Summertime”. Altri li preparo in occasione del giorno della memoria, come “Hava Naghila” e “Gam Gam”, e di solito questi non vengono proprio perfetti … Poi l’anno dopo, quando li si riprende, allora vengono bene. Inoltre i ragazzi tengono molto alla buona riuscita dello spettacolo, e si impegnano anche se studiamo scherzando e divertendoci.
Chiara Murgia