Inclito mio maestro e svelatore
della cruda realtà ch’è vita umana
e uomo caro al cielo, poiché giovine
peristi in città nuova, e la tua voce
che aprì questi miei ciechi e stanchi occhi
è forse ancora un avito mistero,
ché uomo tu ancor fosti, se sapessi
ch’oggi non più l’uomo a sua Madre pensa
né alla sua condizione, cieco, sordo
arranca pel mondo, granel di rena
che, forse, da lassù, miri, ridendo
di nostra miseria e di nostro tedio,
cosa diresti? Io ti risponderei
che Madre e Matrigna nostra ormai vinse,
poiché le sue illusioni tutti accecano.
Giovanni Trovato (1D)